ERC Starting Grant: due ricercatori dell’Università di Bologna tra i vincitori

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ERC Starting Grant: due ricercatori dell’Università di Bologna tra i vincitori.

Dalle evoluzioni della calligrafia cinese nel campo delle arti visive e performative alle frontiere della fisica delle particelle: l’Alma Mater ottiene due dei prestigiosi finanziamenti assegnati dallo European Research Council per sostenere la ricerca scientifica più innovativa.

Lo European Research Council (ERC), l’organismo dell’Unione Europea che premia studiosi di talento impegnati in attività di ricerca di frontiera, finanzia due nuovi progetti guidati da ricercatori dell’Università di Bologna.

Si tratta di due Starting Grants, finanziamenti destinati cioè a ricercatori ad inizio carriera con un curriculum scientifico molto promettente. Andranno al progetto WRITE di Adriana Iezzi, ricercatrice al Dipartimento di Interpretazione e Traduzione, e al progetto EFT4NP di Eleni Vryonidou del Dipartimento di Fisica e Astronomia.
“Un risultato, questo del 2020, di grande soddisfazione che premia l’impegno dell’Alma Mater che in questi ultimi anni ha portato in ateneo oltre 20 ricercatori e progetti ERC di altissimo prestigio internazionale”, ha detto il Rettore Francesco Ubertini.

Con il progetto WRITE, finanziato con 1,1 milioni di euro, Adriana Iezzi esplorerà le contaminazioni tra l’antica tradizione della calligrafia cinese e nuovi linguaggi artistici e performativi: i percorsi innovativi attraverso i quali nuove forme di calligrafia hanno sovvertito o reinterpretato idiomi tradizionali per definire un’identità artistica moderna, che ha oggi un suo ruolo nel mondo dell’arte globale pur rimanendo cinese a tutti gli effetti. Guardando agli utilizzi contemporanei della calligrafia, WRITE svelerà quindi in che modo queste nuove forme artistiche riescano a restare ancorate alla ricca tradizione culturale cinese rispecchiando allo stesso tempo i radicali cambiamenti sociali ed economici che hanno avuto luogo in Cina negli ultimi quattro decenni .Il progetto EFT4NP, guidato da Eleni Vryonidou e finanziato con 1,5 milioni di euro, punta invece a fornire nuovi strumenti con cui il Large Hadron Collider (LHC) – il più grande acceleratore di particelle al mondo, situato al CERN di Ginevra – potrebbe arrivare a svelare una nuova fisica delle particelle.

Questo attraverso la messa a punto, attraverso la Teoria di campo efficace del Modello Standard (SMEFT), di nuovi programmi di simulazione grazie ai quali ottenere predizioni basate sull’enorme mole i dati ottenuta dagli esperimenti dell’acceleratore LHC.A livello europeo, i progetti premiati dallo ERC in questa tornata – gli ultimi all’interno del programma europeo Horizon 2020 – sono stati 436 su 3.272 proposte presentate (tasso di successo 13,3%), per un finanziamento totale di 677 milioni di euro.

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Redazione Bologna

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