Nella giornata di oggi è in corso lo sciopero dei dipendenti dell’Alitalia e anche all’aeroporto di Catania le restrizioni riguardanti i voli della compagnia si fanno sentire molto.
Il motivo dello sciopero sta nella vertenza Ita-Alitalia a causa, secondo quanto detto dagli organizzatori (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo), della crisi del settore e di scelte imprenditoriali sbagliate. Quello che viene contrastato sono anche i licenziamenti, oltre che in questa compagnia, anche in Air Italy, Ernest, Norwegian e Blue Panorama.
La pandemia non viene ritenuta una scusa e la Uil Trasporti è favorevole alla sede di confronto di crisi permanente su vettori, gestori aeroportuali, handling, catering e compagnie aeree straniere, al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Trasporto Aereo, all’Applicazione dell’articolo 203 del decreto Rilancio e rifinanziamento del FSTA e al lavoro in sicurezza, salute e dignità, senza aggressioni e offese.
Secondo quanto riferito a noi dai vertici della Uil Trasporti di Catania dallo scalo etneo Vincenzo Bellini sono partiti, prima delle 10 (orario di inizio dello sciopero), soltanto due aeromobili.
Il segretario della Uil Trasporti Catania, Salvo Bonventura, afferma: “Quello che chiediamo è il blocco dei licenziamenti sino ad avvenuta ripresa del comparto e la rivisitazione del Piano Nazionale degli aeroporti, perché quello del 2016 non basta e perché l’attuale caos tariffario impedisce uno sviluppo ordinato, rispettoso delle regole e dei diritti dei lavoratori. Combattiamo anche contro le vertenze Alitalia e Air Italy, per le quali sono in cassa integrazione rispettivamente 8mila e 1.450 lavoratori, e contro la delocalizzazione industriale attuata da aziende italiane. Auspichiamo infine l’applicazione del Contratto Nazionale del Lavoro secondo l’articolo 203 del Decreto Rilancio per combattere efficacemente l’inaccettabile dumping sociale e salariale attuato da quelle imprese che applicano regolamenti unilaterali o contratti aziendali con tutele e salari inferiori al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro”.
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