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Ferrari: “Pandemia: c’è bisogno di chiarezza sulla gestione e di certezza sui ristori

Pubblicato il 21 Dicembre, 2020

Continua la pandemia, continuano le misure di contenimento volute dal Governo. Continuano, per chi è chiamato ad amministrare una comunità, le preoccupazioni nei confronti di tutti quei suoi concittadini che, più di altri, hanno subito la crisi economica causata dal Covid. Sono troppi i piombinesi costretti ora nel limbo e nell’incertezza di soluzioni che non arrivano, di saracinesche che non si rialzano. Di conti che non tornano. Di soldi per la spesa quotidiana che non bastano. Come sindaco di Piombino non posso non essere preoccupato per la sorte di tutti loro.

Non è mai facile gestire un’emergenza, che, per sua stessa definizione, è un evento tanto straordinario quanto difficilmente prevedibile. A distanza di dieci mesi dal suo inizio, però, ci aspettavamo molto di più.
In tutti questi mesi, ci siamo sempre impegnati ad applicare le norme, ad interpretarle, a declinarle, da astratte, nella miriade di casi concreti. Non è stato facile.
Ma mai abbiamo messo in discussione quelle direttive, perché c’era da salvare le vite di tutti.

Oggi, ancora una volta, ci troviamo ad applicare l’ennesimo decreto: un documento che, ancora una volta, condizionerà anche le settimane a venire. Settimane delicate non solo perché saremo privati della serenità di trascorrere le feste con le persone che amiamo; ma soprattutto perché, per l’ennesima volta, si colpisce l’economia legata alla socialità senza che ci siano reali e concrete azioni per evitare la definitiva scomparsa di tantissime attività.

Infatti, sono ancora troppi i negozi chiusi, troppe le incongruenze nella distinzione tra vendita di beni per bambini e per adulti, nella disposizione che stabilisce, in zona gialla o arancione, l’apertura dei ristoranti a pranzo ma non a cena per poi chiuderli totalmente – nonostante il numero contingentato – nei giorni di fascia rossa. Si parla di un ristoro per bar e ristoranti – in misura assolutamente insufficiente – ma poi nessuno parla più delle palestre, di scuole di danza e di musica, di centri sportivi ed estetici, e di tantissime altre attività oramai in un incubo profondo, un letargo che dura mesi e che rischia di uccidere. E ancora, altro esempio: non sono ancora previsti ristori per chi ha un negozio di abbigliamento e che si trova a perdere i proventi del periodo più fruttuoso dell’anno. Nè aiuti paiono in vista per le partite Iva che hanno ridotto sensibilmente il proprio fatturato.

C’è confusione. Troppa. In un momento così straordinariamente complicato, pare che la chiarezza sia merce rara. Pare che le rassicurazioni siano materia appartenente ad un altro pianeta. Eppure, non siamo più ai primi giorni in cui scoprimmo l’esistenza del problema.

Un Governo capace è un governo che sa mettere ordine, che sa fare sintesi, che sa decidere, che non delega ma che sa prendersi le proprie responsabilità. Un Governo che sa pensare anche al dopo.
Lontano dalla retorica della critica tout court o ideologica, che affoga nell’odio l’animo di molti detrattori da tastiera, quello che ci sentiamo di affermare è che anche l’emergenza più complessa si affronta con competenza, con lucidità, con l’esperienza. 
Forse questa terribile esperienza che stiamo attraversando ci farà capire che chi governa non può improvvisarsi. Ci farà capire che una buona politica è quella che prende forza dallo studio, dall’impegno.
Perché nemmeno nell‘emergenza si può procedere senza una visione.

Francesco Ferrari, sindaco di Piombino

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