Finto ginecologo, perquisita casa di un 40enne. Circa 400 le vittime

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Qualche settimana fa ha creato tanto scalpore, inquietudine, paura e preoccupazione la vicenda del finto ginecologo che, tra in tutta la Puglia, ma non solo, stava seminando il panico tra molte giovani donne. L’uomo entrava in possesso della storia clinica delle pazienti, ne carpiva alcuni dati sensibili e poi le contattava, svolgendo delle vere e proprie visite online dopo aver acquisito la loro fiducia. Non erano vere e proprie visite purtroppo e, in quasi tutti i casi, sfociavano in molestie sessuali. La storia è andata avanti finché alcune di queste ragazze, tra cui molte studentesse salentine, non hanno trovato il coraggio di denunciare l’accaduto. Le indagini non sono ancora concluse, ma intanto l’inchiesta ha portato nelle scorse ore la Procura di Taranto a chiudere il cerchio e denunciare un uomo, ritenuto a tutti gli effetti il famigerato finto ginecologo. Si tratta di un 40enne del tarantino che ora si dovrà difendere dalle accuse di violenza sessuale. Gli agenti hanno perquisito la sua abitazione ed hanno sequestrato smartphone, supporti di memoria e schede telefoniche.

Gli inquirenti sostengono che sia lui l’autore delle pratiche sessuali, si sostiene siano circa 400, che da settembre in poi si sono perpetuate tra il Salento, la Puglia ed il Sud Italia. L’uomo, come detto, chiedeva alle sue vittime dettagli intimi mostrando di conoscere la storia clinica sulla base di una violazione dei database di cliniche, ospedali e laboratori di analisi. Poi chiedeva una visita da remoto per approfondire visivamente presunte infezioni intime da lui diagnosticate. Nel corso della telefonata, quindi, rappresentando alle vittime la possibile presenza di infezioni vaginali gravi, le induceva ad effettuare una visita ginecologica online. Le indagini hanno permesso agli investigatori del Servizio Polizia Postale e dalla Postale di Bari e Taranto di risalire all’uomo attraverso l’analisi dei dati telefonici e telematici, accertamenti effettuati su file audio delle telefonate registrati dalle vittime e dalla loro collaborazione. Secondo i primi riscontri i dati sarebbero stati ottenuti dalla consultazione di portali di annunci di compravendite on line.

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Carmelo Dimitri

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