G20 Agricoltura: in piazza Duomo l’installazione ‘Il cammino del verde’ contro il rischio di desertificazione

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Un’installazione verde per evocare la grande bellezza del paesaggio agricolo italiano e il rischio di trasformazione e desertificazione che incombe su di esso, a causa dei cambiamenti climatici, in un simbolico passaggio dal ‘cerchio del presente’ al ‘cerchio del futuro’. E’ ‘Il cammino del verde’, l’opera che da oggi al 20 settembre troverà spazio in piazza del Duomo, con un arredo composto da piante iconiche del paesaggio e del giardino italiano e da piante di climi aridi. Il progetto è promosso da Comune di Firenze e Regione Toscana, con il contributo di Crédit Agricole Italia; ed è nato da un’idea progettuale dello Studio Bellesi Giuntoli con allestimento del Distretto vivaistico e dell’Associazione vivaisti italiani e la realizzazione di ‘L’arte del giardino’. 

Firenze in questi giorni è capitale mondiale dell’agricoltura e vuole lanciare un messaggio forte contro la desertificazione e i cambiamenti climatici – ha detto il sindaco Dario Nardella – Da qui, da piazza del Duomo, il cuore della città, vogliamo che sia scritta una nuova pagina verde, simbolicamente rappresentata da questa installazione, per far emergere proprio dalla nostra città, in occasione del summit mondiale dell’agricoltura, proposte forti su temi decisivi che riguardano tutti noi”.

ll cerchio del presente evoca il paesaggio rurale toscano, con il tipico roccolo, formato qui da 20 cipressi (uno per ogni paese) circondati da viti, e al centro un grande olivo simbolo della pace tra i popoli. In piazza San Giovanni, vicino alla colonna di San Zanobi, il cerchio del futuro si riferisce a un paesaggio trasformato dal processo di desertificazione, con un’aiuola di sabbia, palme e piante di climi subaridi e aridi. Da molti anni sul pianeta incombe un rapido e considerevole cambiamento climatico, principalmente indotto dall’uso senza criterio di combustibili fossili, responsabili dell’effetto serra e del conseguente riscaldamento globale.

Non porre rimedio a questo fenomeno significa assistere a eventi estremi sempre più numerosi (piogge torrenziali, venti forti) e all’aumento delle temperature massime e della siccità che, per molte città italiane, sarà analoga a quella di alcune città del nord Africa. Il progetto vuole quindi rappresentare visivamente e simbolicamente questa trasformazione del paesaggio, come monito, ma anche speranza di ravvedimento.

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Redazione Firenze

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