Pubblicato il 4 Agosto, 2020
E’ uno degli artisti più eclettici che abbiamo mai incontrato. Il realismo cinese, da cui tutto parte, si mischia a frammenti di video, immagini eterne che ispirano e dettano la fissità del tratto, le assai studiate capacità tecniche di Velasquez che si frantumano negli sfondi scuri di Goya, per esempio.
Insomma, un’arte, quella di Giovanni Xie, pittore e scultore che vive da tempo a Macerata, docente e studioso, che potrebbe volgere senza problemi al pop.
Ma così non è, perché nel talento di Giovanni (lo chiameremo così, come vuole lui, un omaggio all’Italia crediamo) c’è una ricerca continua: nuovi modelli (e partì, non a caso, ispirandosi a Giorgio De Chirico), nuove attenzioni artistiche e, diremmo, nuovo, autentico coinvolgimento dell’artista, che non esce mai dalla sua opera e dal suo rinnovamento.
Giovanni (il suo vero nome è Xie Yi, è possibile rintracciarlo su facebook e instagram e apprezzare le sue evoluzioni oniriche) è in Italia dal 2014 e ci ha raccontato che considera questo “viaggio” artistico come una introspezione di se stesso, così profonda da arrivare a quelle scomposizioni pittoriche ispirate da De Chirico appunto o dal nostro marchgiano precursore del Futurismo, Ivo Pannaggi.
Opere che Giovanni conosce molto bene, avendole viste e riviste nel sontuoso Palazzo Ricci di Macerata (adora il museo quasi di più di Remo, il maestoso alano nero di guardia al palazzo che di tanto in tanto gli fa compagnia).
L’abbiamo voluto raccontare perchè il nostro artista a Macerata ha vissuto e vive molto bene, ci trova simili ai suoi conterranei, socievoli e amichevoli. Le sue introspezioni, che magari alcune volte mutano in introversioni, hanno trovato una casa.
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