La direttrice dell’Uoc di Dermatologia clinica dell’università Federico II spiega perché in Italia stanno nuovamente diffondendosi in maniera allarmante le malattie trasmesse sessualmente. Oltre l’Hiv, anche quelle che sembravano ormai appartenere a un’altra epoca.
Stiamo riferendoci a clamidia, gonorrea, sifilide, condilomi, herpes genitale e papillomavirus.
Ogni anno sono circa 4mila i nuovi casi di infezioni trasmesse sessualmente (Mts) secondo i dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ma mentre il numero è rimasto stabile fino al 2004, dal 2005 le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8% rispetto al periodo 1991-2004.
Malattie la cui incidenza continua a crescere interessando in particolare i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni e le donne.
“Alcune malattie trasmesse sessualmente – ricorda Fabbrocini – impiegano tempi lunghi di comparsa dopo il contagio, come l’infezione da papillomavirus (Hpv) o quella da Hiv. Altre invece hanno tempi di incubazione brevi, come la gonorrea o la sifilide ed è facile, se vengono riconosciute, curarle tempestivamente. La cura tempestiva è molto importante, perché riduce l’infettività del paziente e limita i contagi. Purtroppo, molte di queste infezioni tendono a ricomparire nello stesso soggetto, le recidive, oppure, specialmente quelle asintomatiche o che si manifestano con sintomi non ben definiti, tendono frequentemente a non essere diagnosticate o ad essere scambiate per altre malattie”.
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