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Vertici Alia Spa inaspriscono le relazioni con i lavoratori, proclamato lo stato di agitazione

Pubblicato il 12 Giugno, 2020

Stato di agitazione per Alia Spa, l’azienda che gestisce i servizi ambientali per la Toscana nonché il ritiro e smaltimento dei rifiuti.  Agitazione proclamata dalla Rsu dell’azienda per gestione inadeguata di fronte alle difficoltà che i lavoratori si sono trovati ad affrontare con l’arrivo dell’emergenza Covid.

L’emergenza secondo i sindacati ha messo in luce le insufficienze dell’azienda: mancanza  di programmazione e pessima gestione dei servizi e del personale, per poi adottare un atteggiamento rigido nei confronti dei dipendenti delle tre province di  Firenze, Prato e Pistoia.  Un atteggiamento secondo i sindacati , non giustificato dato che i lavoratori sono stati sempre professionali e disponibili  su ogni territorio anche in un momento non certo facile come quello della quarantena.

Da notare come in questo periodo sia infatti aumentata la quantità dei rifiuti prodotti https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/guanti-mascherine-covid-ingolfa-smaltimento-rifiuti-mafie-fanno-affari/3d5dd382-aa82-11ea-96b1-0359b9449147-va.shtml (Corriere della Sera)

In  una nota Cgil, Cisl e Uil i sindacati si dicono:  “molto preoccupati  per l’andamento aziendale, preoccupazione condivisa dai lavoratori” e aggiungono:  “La prima impresa di igiene ambientale in Toscana non può essere gestita con superficialità e approssimazione, e ci inquieta che la politica non sia attenta a queste dinamiche”

“Dal modello applicato per gli appalti, senza tenere conto del Contratto nazionale di riferimento, fino alla gestione delle ferie aziendali con, tra l’altro, la distribuzione del riposo estivo ai lavoratori anche tra i mesi di ottobre e gennaio, come “ringraziamento” dell’impegno profuso dopo aver lavorato ininterrottamente al pari di medici, infermieri e forze dell’ordine” prosegue la nota.

“A distanza di tre anni dell’affidamento del servizio – concludono i sindacati – Alia non ha mai cambiato il “passo” e non sembra all’altezza delle sfide che l’attendono rimanendo ancorata ai modelli delle precedenti gestioni. I lavoratori sono esausti e non accettano di vedere l’azienda in queste condizioni, pertanto è stato proclamato lo stato di agitazione con tutte le forme di lotta necessarie”.

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