« Torna indietro

Senza categoria

Il confronto sul rigassificatore apre una discussione sul futuro di Piombino e della Val di Cornia

Pubblicato il 14 Marzo, 2022

Il confronto sul rigassificatore apre inevitabilmente una discussione complessiva sul futuro di Piombino e della Val di Cornia.

Abbiamo già detto che questa possibilità, su cui è giusto essere cautiguardando alla salvaguardia ambientale e di un settore importante come il turismo, deve legarsi ad un rilancio del polo siderurgico piombinese,  ma anche alla i bonifica dei suoli del SIN da riutilizzare per nuovo sviluppo e nuovo lavoro. 

E’ importante che il governo faccia con urgenza chiarezza su modalità e tempi di attuazione.

Oggi ci troviamo, infatti, ad un punto di non ritorno e senza interventi immediati il rischio è di vedere il futuro di questa città compromesso in modo irreversibile. 

Dalle comunicazioni ufficiali, la Due Diligence tra JSW e Invitalia che si attendeva da mesi non ha dato gli esiti sperati e pare che ci sia molta distanza tra la valutazione dell’azienda e quella di Invitalia.Tradotto: Invitalia allo stato attuale non entrerà nella compagine societaria. Un fatto estremamente grave per chi, come il nostro Partito, ritiene che lo Stato debba giocare un ruolo decisivo in questa vicenda.

Nello stesso tempo in cui è in gioco la gestione di asset importanti come le concessioni demaniali e marittime che possono rappresentare possibilità di nuovi insediamenti produttivi e che dovranno trovare un equilibrio tra le esigenze reali dell’industria e le nuove opportunità della città. 

In questo contesto una sicurezza: di Jindal si sono perse le tracce, se non per una nave che sembra stia caricando e portando via impianti.Non si conosce nessuna ipotesi di un nuovo piano industriale dopo quello bocciato ormai un anno fa, nulla degli investimenti, nulla. Un silenzio che, messo a fianco di ritardi e rinvii che hanno caratterizzato questi anni, ci spinge a considerare, allo stato attuale, JSW un interlocutore non più affidabile per il territorio.

Non può bastare il rinnovo della cassa integrazione, grazie al lavoro dei sindacati, a un territorio che ha disperato bisogno di costruire nuove prospettive e che ha nella vocazione industriale uno dei suoi cardini. 

Su tutto questo, registriamo il silenzio dell’amministrazione di Piombino. Dove sono finiti i rapporti del Sindaco Ferrari col MISE? A quali risultati hanno portato?

A nostro modo di vedere l’unica soluzione è prendere coscienza che energia, bonifiche, industria e anche rifiuti non sono problemi separati ma parte dello stesso problema e forse della stessa soluzione.

Garantire una fonte di approvvigionamento per l’energia può dare una importante spinta ad un progetto industriale di sviluppo di un moderno polo siderurgico. 

Una partecipazione dello Stato a questo progetto può garantirne l’indirizzo strategico.

Il ruolo delle Stato sarebbe decisivo, inoltre,  per avviare i processi di bonifica, a partire dalla messa in sicurezza della falda. 

L’avvio delle bonifiche creerebbe una nuova opportunità per un soggetto industriale che nasca dalle ceneri di Rimateria e che pratichi concretamente economia circolare. 

Per tutto questo, però, serve un impegno delle istituzioni ai massimi livelli e serve che il governo nazionale esca dall’ombra e chiarisca se è disponibile a sostenere un progetto di trasformazione del territorio e ad impegnarci adeguate risorse. Ci sono alternative? No, a meno di non accettare per Piombino un destino da piccola città balneare, con in mezzo un’industria abbandonata, nella quale rimangono montagne di scorie industriali a cielo aperto delle quali nessuno si occuperà per i prossimi decenni.

Federazione PD Val di Cornia Elba

Unione Comunale PD Piombino

About Post Author