Salute e ambiente

IN VENETO IL PRIMO CENTRO DI RECUPERO REGIONALE PER TESTUGGINE PALUSTRE AMERICANA

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Nasce il primo centro di recupero pubblico regionale di Trachemys scripta – la tartaruga palustre americana – all’interno del Parco naturale regionale Delta del Po allo scopo di accogliere gli animali abbandonati evitando che gli esemplari danneggino ambienti protetti.

La Giunta Regionale ha approvato l’Accordo di collaborazione, valido fino al 30 settembre 2021, tra Regione del Veneto, Ente Parco naturale regionale del Delta del Po e Università di Padova – Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione. Il progetto, oltre alla nascita del centro di recupero e alla messa in atto di misure di controllo della salute, del benessere e della riproduzione della specie, prevede tra gli obiettivi la minimizzazione degli impatti negativi della testuggine palustre americana sulla biodiversità, sui siti Natura 2000 e sulle aree regionali protette; azioni gestionali della popolazione; attività didattica con il coinvolgimento dell’Università di Padova; sensibilizzazione della popolazione alla problematica della presenza della specie aliena con una campagna informativa ad hoc. Per il progetto la Regione del Veneto stanzia 90 mila euro. Il centro sarà collocato, grazie alla collaborazione della famiglia Ravagnan in ricordo dell’avvocato Gino Ravagnan, in località Ca’ Pisani all’interno di alcuni immobili concessi in uso gratuito al Parco fino al 2032.

“La tartaruga palustre americana è una specie aliena che può avere un impatto importante nell’ambiente in cui si trova, soprattutto se si tratta di aree protette o aree di conservazione della biodiversità, in quanto capace di predare varie specie tra cui insetti acquatici, animali, anfibi ma anche in quanto si ciba di vegetazione acquatica – spiega l’assessore regionale ai Parchi e aree protette Cristiano Corazzari – diversi studi hanno evidenziato che la testuggine palustre americana può entrare in competizione con le testuggini autoctone per il cibo e per i siti di deposizione delle uova, oltre al fatto che può trasmettere patogeni ad altre specie. Spesso accade che queste tartarughe vengano abbandonate dai proprietari e rilasciate nell’ambiente con gravi rischi per l’habitat. Per questo nasce il centro di recupero, con l’obiettivo di adottare animali abbandonati e al contempo proteggere l’ambiente”.

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Katiuscia Laneri

Redattore Day Roma, Day Treviso e Day Venezia

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