Jona Mullaraj: militante leghista, no vax e signora della droga, scovata con 450 kg di hashish

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Che dirà adesso il Carroccio? I politici locali leghisti fanno della lotta allo spaccio una delle loro bandiere. Nonostante ciò, una militante attiva, che agisce anche tra no Green pass e no vax, è la signora della droga in Brianza. Parliamo della 36enne Jona Mullaraj, di origini albanesi. E’ stata fotografata sempre al fianco di esponenti della Lega, come si evince dal suo diario su Facebook. Lo affermano i Carabinieri della compagnia di Desio, agli ordini del maggiore Luigi Perrone, coordinati dal pm Carlo Cinque: la donna è artefice di un traffico di hashish stroncato tra la Brianza e l’hinterland di Milano. E’ stata arrestata. La avrebbe tradita un complice: un pregiudicato, con un precedente per violenza sessuale che aveva il compito di custodire un carico da 450 chilogrammi, come emerge dalle intercettazioni. Non è coinvolto alcun politico del Carroccio: né uomo, né donna, come riporta il Corriere.

Un furto ha avuto luogo nel garage di un condominio di Cesano Maderno: su di esso si è indagato, stroncando un giro di spaccio ed eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Monza Angela Colella. La donna sarebbe stata la reggente del traffico. Ma c’è di più. Un 45enne suo complice avrebbe simulato, ingannandola, il furto della partita di hashish che aveva il compito di custodire. Lo avrebbe aiutato un altro uomo, un 43enne di Limbiate.

E’ andata così: il portinaio dello stabile si è accorto dell’effrazione della saracinesca del garage e ha informato chi di dovere. All’olfatto dei Carabinieri, giunti sul posto, si è presentato un forte odore di hashish, proveniente dall’immobile. Un controllo è stato attuato a casa dell’uomo 45enne, a Cesate (Milano): là c’erano 80 chilogrammi di sostanza stupefacente. La colpa sarebbe stata della pasionaria di Saronno, che pure era stata derubata del materiale illegale.

La Mullaraj è stata riconosciuta dalla proprietaria del garage: passava a ritirare le chiavi, anche se il contratto era stato intestato a una prestanome. La colpevolezza è dimostrata anche da conversazioni intercettate. La donna deve essere sottoposta ad interrogatorio di garanzia: secondo gli inquirenti, gli elementi a suo carico sono “inequivocabili”. La Mullaraj lavora a Saronno nel campo dell’edilizia. Staremo a vedere.

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Isabella Lopardi

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