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Juventus, Dybala: richieste elevate e rinnovo in bilico

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“Il rinnovo di Dybala? Intanto, noi ci sentiamo ogni settimana con il suo agente, è chiaro che non possiamo dimenticarci il momento che stiamo vivendo, e non parlo solo di calcio ma di aziende, di professionisti, di mondo in generale, dove un anno fa sembrava che il Covid fosse una parentesi nella nostra vita di un paio di mesi”. Così si è espresso, in un’intervista a Sky Sport a margine di Juventus-Genoa di ieri, il ds della Juventus, Fabio Paratici. Parole dalle quali si evince chiaramente che la questione dell’attaccante argentino è tutta da valutare.

La situazione di Dybala

Il contratto è in scadenza a giugno 2022, ma attualmente a pesare molto sul rinnovo della Joya sarebbero le richieste economiche. La Juventus, interessata a prolungare il contratto, avrebbe proposto un ingaggio da top 20 al mondo, ma dall’entourage dell’attaccante classe 1993 sarebbe stato rivendicato uno stipendio da top 5. Attualmente Dybala percepisce un ingaggio da 7.3 milioni di euro netti a stagione: più di lui alla Juve guadagnano solo De Ligt (8 milioni) e Cristiano Ronaldo (31 milioni). E se è vero che nelle ultime due partite (contro Napoli e Genoa) ha saputo farsi vedere, segnando anche una rete ai partenopei, è anche vero che, visto il suo attuale impiego, è difficile pensare all’aumento d’ingaggio richiesto dal giocatore. Oltre alle assenze in campo (causa infortuni, sanzioni ecc) restano sempre i problemi di coesistenza nell’attacco bianconero, in cui la Joya non riesce a trovare una controparte fissa.

L’attuale contesto economico ha un peso

Abbiamo ripreso d’estate a giocare con grande ottimismo e grande libertà – ha continuato il ds Paratici -, siamo arrivati a riaprire un pochino gli stadi fino a mille persone e poi a settembre-ottobre, siamo ritornati indietro, siamo ripiombati in una negatività da cui ad oggi non siamo ancora usciti. Dobbiamo quindi guardare e avere grande senso di responsabilità in tutte le cose che facciamo e in tutte le mosse che facciamo. Questo non vale solo per il calcio, per la Juventus, per un’azienda di calcio. Se uscite dal vostro studio e chiedete a un ristoratore, a un barista o a un imprenditore qualsiasi mossa che lui farà nei prossimi 1-2-3-5 anni, credo vi dica che è molto cauto ed è molto attento a quello che andrà a fare”.

Quindi ad orientare le scelte juventine sarà la linea della prudenza economica? “Non credo sia la politica della Juventus, è una politica testimoniata anche dai numeri dell’ultimo anno e c’è e ci sarà una presa di coscienza di tutti noi, ma non solo noi del calcio: questo è un discorso più generale, che va a toccare tutti i settori della nostra vita”.

Dybala resta quindi un nodo difficile da sciogliere. Nulla è già scritto, ma certo il suo futuro potrebbe anche essere lontano da Torino.

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Redazione Torino 1

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