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La Guida Michelin premia 371 ristoranti italiani. Undici sono a tre stelle

E’ il 64esimo anno per la Guida Michelin, l’indispensabile vettore per orientarsi nel mondo dell’alta cucina. La novità 2020 è il premio alle strutture che si sono impegnate contro gli sprechi e per essere il più possibile “green”: a loro va il quadrifoglio: Mariangela Susigan del ristorante Gardenia di Caluso (To); Famiglia Iaccarino del Sant’Agata sui Due Golfi (Na); Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena; Caterina Ceraudo di Dattilo; Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915; Antonello Sardi di Virtuoso Gourmet; Pietro Leeman di Joia; Davide Oldani di D’O; Fabrizio Caponi i’Ciocio-Osteria di Suvereto; Igor Macchia di Casa Format; Norbert Niederkofler di St. Hubertus; Franco Malinverno di Caffè La crepa; Roberto Tonola di Lanterna Verde.

371 gli stellati in Italia per quest’anno, undici a tre stelle: Piazza Duomo ad Alba; Da Vittorio a Brusaporto, vicino Bergamo; St. Hubertus, a San Cassiano, in provincia di Bolzano; Le Calandre a Rubano, nel Padovano; Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, nel Mantovano; Osteria Francescana a Modena; Enoteca Pinchiorri a Firenze; La Pergola a Roma; Reale a Castel di Sangro, in provincia di L’Aquila; Mauro Uliassi a Senigallia, in provincia di Ancona ed Enrico Bartolini al Mudec a Milano.

Ecco i vincitori dei premi speciali: quello per il sommelier è andato a Matteo Circella, ristorante La Brinca (Ge); quello per il servizio di sala a Christian Rainer del ristorante Peter Brunel ad Arco (Tn); quello per il giovane chef a Antonio Ziantoni del ristorante Zia (Roma). Il premio per lo chef mentore è Niko Romito del ristorante Reale a Castel di Sangro: “Oggi più che mai bisogna prendere consapevolezza dell’importanza sociale del cuoco, perché quando cucina diffonde cultura attraverso il cibo” spiega lo chef tristellato. 

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