L’arte gelese di “ripizzari”

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Esecuzione lavori in Via Quintiliano

Questa mattina alle 7 : “Può spostare la macchina, perché dobbiamo asfaltare la strada?”. Prontamente sposto la macchina e incominciano i lavori.

Durante la mattinata, mi affaccio e vedo che non tutti i residenti però hanno provveduto allo spostamento e dove è rimasto l’unica auto, i lavori non vengono eseguiti.

Poco fa scopro i motivi: il vicino non è stato chiamato per spostare la sua automobile semplicemente perché quel pezzo di strada non era da asfaltare. Era stata asfaltata circa un mese e mezzo prima.

Se guardate le foto capite facilmente la situazione. La responsabilità non era della piccola utilitaria posteggiata sul posto, ma era una scelta ponderata nell’esecuzione dei lavori, di non intervenire là dove c’era stato un intervento più recente. Mai sia mettere mano ad uno di quei soliti rattoppi che rendono famosa la nostra città.

Ma vediamo meglio perché un lavoro fatto così progettualmente è un lavoro ideato male ed eseguito peggio. La strada è una discesa famosa per la sua alta pendenza. La conoscono bene i ragazzi che con i loro motorini si lasciano andare in peripezie mozzafiato e scivolate varie, e gli automobilisti che ci hanno lasciato paraurti , sospensioni e qualche volta sono finiti dentro il garage immediatamente sul primo angolo a destra.

La conosce bene l’acqua che ama discendere anch’essa a velocità notevole trasformandosi in una cascatella piena di mulinelli per poi affluire copiosa alla via Benedetto Croce e raggiungere così il quartiere Fondo Iozza.

Ma evidentemente non la conoscono bene i progettisti dei lavori eseguiti oggi. Non conoscono la facilità di sbriciolamento dell’asfalto appena sconnesso, in un punto a così alto traffico e ad alta e continua sollecitazione.

Scommettiamo che da qui a qualche settimana, in quella striscia di congiunzione tra l’asfalto fresco ed il rattoppo precedente, si aprirà un’apertura, uno scalino pericoloso ed infine una buca?

Ma costa così tanta fatica fare i lavori una volta e bene? Evidentemente si dato che al responsabile del lavoro è costata fatica anche dare educatamente spiegazioni alla mia vicina che le richiedeva. Tanto da girarsi ed allontanarsi senza dare alcun conto al cittadino.

Intanto costerà sicuramente altri interventi per sistemare di volta in volta l’errore fatto oggi, come sicuramente starà succedendo in ogni altro cantiere stradale della città.

Forza gelesi: “Arripizzamu”!

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Marco Martello

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