“Di fronte all’assalto al Colle del centrodestra – aggiunge il leader del Pd – abbiamo dovuto trovare l’equilibrio per respingere questo assalto e trovare i canali di comunicazione con il centrodestra per un nome condiviso e non di parte. Dobbiamo trovare un’intesa su un nome super partes, istituzionale, è lo sforzo che stiamo facendo“.
“Il centrodestra si è comportato come se avesse la maggioranza, ha tentato l’assalto al Colle con un candidato di centrodestra – continua – Noi ci siamo trovati nella difficoltà di dover respingere questo assalto, ma il nostro problema è non dover dire solo di no ma anche, con il centrodestra, individuare un accordo per un nome condiviso. Vogliamo fare un accordo con il centrodestra perché abbiamo a cuore il Paese”.
“Non sottilizzo sul primo, secondo, terzo o quarto turno ma è chiaro che il presidente della Repubblica dovrà uscire da un accordo tra centrodestra e centrosinistra. Il quorum molto elevato impone un accordo – sottolinea Letta – Il governo Draghi ha una maggioranza che sfiora il 90% del Parlamento, sarebbe assurdo e contraddittorio se eleggessimo un presidente della Repubblica con 505 voti o con una maggioranza risicatissima“.
“La vicenda del Quirinale è bella e faticosa, è sempre stata un parto molto faticoso e mi sembra di capire che lo sarà anche questa volta – conclude – Però abbiamo avuto grandi presidenti e sono fiducioso che un o una grande presidente prenderà il testimone di Sergio Mattarella, grandissimo presidente”.
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