Lo ha proclamato il presidente provvisorio dell’Assemblea di Montecitorio Ettore Rosato dopo aver letto il risultato dello scrutinio della quarta votazione.
Fontana ha ricevuto 222 voti.
I votanti sono stati 392, la maggioranza richiesta 197. Oltre a Fontana hanno ottenuto voti: Guerra 77, De Raho 52, Richetti 22. le schede disperse sono state 2, le bianche 6, le nulle 11.
“La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande: la grandezza dell’Italia è la diversità. Interesse dell’Italia è sublimare le diversità”, prosegue Fontana.
“Come ricordato da Mattarella il ruolo delle autonomie è decisivo: il pluralismo delle istituzioni e nelle istituzioni rafforza la democrazia e la società. Dalle risposte che daremo dipenderà la qualità della democrazia. Serve portare avanti grande collaborazione”.
“La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche” e servirà una “rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e nei casi più gravi negazione dei diritti”. Così il neoeletto presidente della Camera Lorenzo Fontana nel discorso dopo la proclamazione, sottolineando che servirà “una inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento”.
“Bisogna assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale: il Parlamento sia promotore dei diritti di tutti, soprattutto i più vulnerabili e fragili. Maggioranza e opposizione dovranno dialogare e garantire piena collaborazione con gli altri organi costituzionali”.
“Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al Presidente della Repubblica Mattarella, perno della nostra nazione e fondamentale garante della nostra Costituzione”, ha detto Il neo presidente.
Fontana si è congratulato con Ignazio La Russa e ha salutato il segretario generale di Montecitorio e il suo predecessore Roberto Fico.
Veronese doc, classe 1980, Lorenzo Fontana è vicesegretario responsabile esteri della Lega dal 2016, eurodeputato dal 2009 al ’18, quindi eletto deputato.
Nello stesso anno è stato ministro per la famiglia e le disabilità sino al 2019,vicepresidente della Camera e titolare degli Affari europei dal 10 luglio al 5 settembre 2019 nel governo Conte I.
Grande tifoso gialloblù, laureato in Scienze Politiche, Filosofia e Storia , è considerato l’esponente di punta dell’ala dura del partito. Ultraconservatore e tradizionalista, da sempre ha messo in primo piano nella sua attività politica la sua fede cattolica, in prima fila contro l’aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell’Europa. In un convegno dell’associazione Pro Vita Onlus disse che i matrimoni gay e la teoria del gender, da un lato, e l’immigrazione di massa dall’altro, “mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni” paventando il rischio di “cancellazione del nostro popolo”.
Quasi ogni gionro twitta il santo del giorno allegando una sua foto e una bereve nota esplicativa. Pochi giorni fa, il 7 ottobre, ha celebrato l’anniversario della battaglia di Lepanto.
Quel giorno, sono le parole di Fontana, la Lega Santa riportava la vittoria “contro l’avanzata ottomana. L’ Europa cristiana – aggiungeva – fiera della sua identità, otteneva una straordinaria vittoria. Oggi si ricorda la Madonna del Rosario”. Due giorni prima, rese omaggio alle vittime della strage in Mozambico: “Colpevoli di essere cristiani e per questo sgozzati da terroristi. Il giorno dopo l’omicidio di suor Maria de Coppi, altro sangue di cristiani, scorre in Mozambico”.
“Probabilmente, il presidente democratico, è consapevole di quanto accadrà nelle elezioni di metà mandato, dove i patrioti Repubblicani vinceranno”, twittò commentando le parole di Joe Biden, quando dopo l’affermazione del centrodestra disse: “avete visto cosa è accaduto in Italia, non possiamo essere troppo ottimisti”.
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