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Rula Jebreal

Rula Jebreal: “Il famigerato fascista Benito La Russa è il nuovo Presidente del Senato italiano”

Pubblicato il 13 Ottobre, 2022

“Un famigerato fascista è il nuovo Presidente del Senato italiano”.

Così, Rula Jebreal, in un post su Twitter.

“La maggioranza del partito di Berlusconi ha votato contro La Russa… ma è stato confermato con l’aiuto di 19 senatori dell’opposizione centrista. Meloni ha cooptato mercenari che hanno preferito il potere alla democrazia”, aggiunge la giornalista.

Opinione che aveva già esplicitamente espresso prima che si concretasse l’elezione del fedelissimo di Giorgia Meloni alla presidenza del Senato.

“È oltre lo sconcertante guardare la sopravvissuta all’olocausto Liliana Segre (vittima delle leggi razziali di Mussolini) consegnare la Presidenza del Senato italiano a Benito La Russa”, così lo definisce, attribuendogli il nome del Duce.

“Un uomo che si vanta che siamo tutti eredi di Mussolini – sottolinea – fa il saluto fascista e raccoglie fascisti cimeli”.

La giornalista e scrittrice, quindi, di nuovo al centro delle polemiche dopo il recente tweet col quale ha attaccato la politica di Giorgia Meloni, leader di Fdi, ricordando anche la vicenda del padre della Meloni, coinvolto anni in un traffico di droga, secondo quanto riportato dalla stampa spagnola.

“Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump, come si legge sul Washington Post, The Independent & The Guardian. Questo accade a molti personaggi pubblici che assumono incarichi di rilievo. Detto questo è chiaro che le responsabilità penali non ricadono mai su terzi – ha dichiarato – Meloni e Trump condividono storie familiari complesse ma non è questo il punto. Il mio è un invito alla riflessione, nella speranza che Meloni, considerando anche il suo vissuto personale, possa proporre una politica più inclusiva e abbandonare la retorica incendiaria che spesso porta all’equazione immigrato uguale criminale. Ognuno ha la sua storia, generalizzare per propaganda politica alimenta odio e rabbia sociale”.

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