“I Maneskin? Sono terribili. Il rock ha fallito da tempo” (VIDEO)

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“I Maneskin? Sono terribili. Certo è fantastico per l’Italia ed è sempre positivo quando una band fa conoscere ai ragazzi chitarre e batterie, vorrei solo che fossero un po’ meglio. Per chi è cresciuto sentendo i Led Zeppelin, i Pink Floyd o i Black Sabbath, ascoltare gruppi come i Måneskin o i Greta Van Fleet e prenderli seriamente è dura perché sono una copia scadente di quel che erano gli altri”.

Così Steven Wilson.

Raffinato polistrumentista, cantautore, produttore e leader della rock band britannica Porcupine Tree, oltre che del progetto Blackfield e autore di album da solista.

La band ètornata alla ribalta dopo oltre 12 anni con un nuovo disco, “Closure/Continuation“. Il gruppo un punto di riferimento per gli appassionato della musica rock sperimentale, impegnata, che cura, oltre alla parte strumentale, testi e video.

I Porcupine Tree saranno in concerto al Forum di Assago a Milano: in un’intervista al Corriere della Sera, Wilson si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, sparando a zero sulle nuove generazioni di musicisti.

“I Måneskin sono molto meglio dei Greta che sono una specie di versione boy band degli Zeppelin, ma non sarebbe bello se arrivasse qualcuno di un po’ più creativo e ispirato? – continua – La musica di oggi è TikTok, è contenuto social. Come fai a fare musica in 15 secondi? Noi non ci riusciamo”. 

I Porcupine Tree, al centro Steven Wilson

“Ci sono delle nuove band, ma il rock ha fallito nel reinventarsi per troppo tempo – sostiene Wilson – È ormai diventato virtualmente invisibile nel mainstream, dove l’urban è completamente dominante, ed è diventato un genere di culto, come è successo al jazz nella seconda metà del Novecento. Non dico che sia una brutta cosa, anche io se fossi un ragazzino sarei più interessato a Billie Eilish o a Taylor Swift che al nuovo disco degli Iron Maiden o dei Foo Fighters. Ma ho scoperto tante nuove rock band valide negli ultimi 20 anni? La risposta è no”.

“A pensarci la nostra è la situazione ideale – sottolinea l’artista 54enne – Non ci senti nelle radio o in tv, non scendiamo ad alcun compromesso, eppure abbiamo lo stesso un pubblico numeroso. Quando la gente ci scopre, diventa quasi evangelica nei nostri confronti e credo che in parte sia proprio perché capisce che il marketing non c’entra nulla”.

“Certo, la nostra fanbase è grande in termini relativi, non siamo mica i Foo Fighters o i Metallica, ma considerato che abbiamo passato la nostra carriera a fare esattamente quel cavolo che volevamo, scelgo questo rispetto ad avere davanti 100mila persone”, conclude.

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Redazione Nazionale

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