I magistrati hanno hanno chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare, per il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di fuga.
Bonafede, 59 anni, aveva anche acquistato – e intestato a sé stesso – l’abitazione di via CB31 con i soldi dell’ultimo stragista rimasto in libertà fino all’arresto di sette giorni fa nel blitz condotto dai carabinieri del Ros e dal Gis.
Gli stessi uomini del Reparto operativo speciale, guidati dal guidati dal colonello Lucio Arcidiacono, già poche ore dopo erano giunti a individuare la casa abitata da Messina Denaro a Campobello di Mazara.
Quell’abitazione era stata acquistata lo scorso giugno dal ‘vero’ Andrea Bonafede con soldi forniti da ‘U siccu, come ha raccontato lo stesso geometra durante un interrogatorio che fa parte degli elementi che hanno portato all’arresto.
Bonafede – che è nipote di Leonardo Bonafede, morto due anni fa, boss del paese e fedelissimo di don Ciccio Messina Denaro – aveva anche dato il bancomat al latitante, permettendogli di fare delle spese e gli ha fatto comprare l’Alfa Romeo Giulietta sulla quale viaggiava e che gli investigatori hanno ritrovato sabato. Acquistata un anno fa in una concessionaria di Palermo dal boss, l’auto era formalmente era intestata alla madre di Bonafede. E sempre alla madre del geometra, una 87enne, era intestata la Fiat 500 data in permuta per l’acquisto dell’Alfa.
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