L’incendio che ha distrutto la Torre dei Moro di via Antonini a Milano è partito dal 15° piano, probabilmente per un cortocircuito. Le fiamme sì sono propagate molto velocemente a causa dell’ “effetto camino“: un’aria tra l’edificio e i pannelli di rivestimento del grattacielo ha fatto correre le fiamme trasformando la “Torre dei Moro” in una torcia, che ha intaccato soprattutto la struttura esterna di rivestimento costituita da lastre di polistirene e alluminio. Tra i pannelli di rivestimento e l’ossatura principale del grattacielo c’era uno spazio di 15 centimetri circa, pertanto l’aria contenuta nello stesso spazio ha contribuito a far correre velocemente le fiamme. I pannelli di rivestimento pare non fossero ignifughi, mentre il sistema antincendio si sarebbe attivato ma senza riuscire a interrompere il propagarsi del fuoco. Ora il timore è che possano verificarsi crolli interni, tanto che i tecnici starebbero valutando la possibilità di rimuovere il rivestimento esterno del grattacielo per evitare che collassando possa danneggiare altri edifici. La facciata della “Torre dei Moro” era in alucobond, materiale costituito da lamiere di alluminio.
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