Il video registrato da una amica che ha assistito al pestaggio è diventato virale in breve tempo.
Ci troviamo in una stradina del borgo antico di Barletta, in Puglia. La ragazza intima a un’altra, urlando, di non offendere più una sua amica, appellandola come una poco di buono. Dalle minacce si passa alle percosse: violenti schiaffi sul volto e sulla testa dell’altra adolescente, la quale non reagisce e, alla fine, tirata per i capelli, finisce per terra.
Nel frattempo, sullo sfondo si vede un’altra ragazza che non interviene e un’altra che riprende tutto con il cellulare.
Il video ha cominciato a girare sui social e nelle chat e ha scatenato l’indignazione di quanti lo hanno visto, per la violenza, per il fatto che qualcuno abbia pensato di riprendere la scena, anziché intervenire o chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, per poi postarla sui social.
Un video in cui appaiono ben evidenti e riconoscibili i volti di ragazzine minorenni. Dopo le proteste, sono intervenuti sia i genitori della ragazzina responsabile dell’aggressione sia della vittima.
Le famiglie chiedono che si oscuri il video perché le ragazze coinvolte sono minorenni.
“Siamo mortificati per quanto successo – scrivono in una nota i genitori della ragazza che minaccia e colpisce, assistiti dall’avvocato Francesco Piccolo -. Comprendiamo il disagio della cittadinanza intera determinata dalla visione di quelle immagini che hanno destabilizzato anche noi”.
“È innegabile – aggiungono – che l’accaduto, sovrapponendosi ai recenti episodi di violenza stia contribuendo ad alimentare, nostro malgrado, una pessima immagine della nostra amata città, speriamo, pertanto, che la cittadinanza intenderà accettare le nostre più sentite scuse”.
“Ci appelliamo all’intera comunità e agli di organi di stampa, affinché si eviti la diffusione del video in questione e ci si astenga dal continuare ad ingiuriare nostra figlia e tutte le adolescenti coinvolte in questa spiacevole vicenda. Senza negare gli errori commessi, accampare scuse o alibi, tanto meno voler sminuire l’accaduto – concludono – chiediamo che questo video possa essere relegato nel dimenticatoio mediatico affinché le adolescenti coinvolte possano recuperare il prima possibile la loro integrità psicofisica e beneficiare con l’aiuto di tutti di una seconda opportunità”.
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