Perdita finanziamento 15 milioni per il Social Housing: terremoto al consiglio comunale di Caltagirone

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Il Comune di Caltagirone considera fortemente negativa la perdita del finanziamento di 15 milioni di euro fra risorse pubbliche e private e, ritenendosi parte lesa nell’intera vicenda, promuoverà un’azione risarcitoria. Ma sì attiverà pure per ottenere nuovi fondi. E’ quanto è emerso dalla seduta straordinaria di ieri sera, convocata su richiesta dei consiglieri che sostengono l’amministrazione e interamente dedicata al “Social housing”. Si tratta del Piano integrato di recupero e riqualificazione che, con l’investimento in questione, prevedeva la realizzazione di 33 alloggi a canone sostenibile in due immobili del centro storico da ristrutturare (Palazzo Ingrassia Lanzirotti in via Roma e Palazzo Spadaro in via Luigi Sturzo) e la realizzazione della caserma dei Carabinieri nella zona nuova della città. Ma dal 2011, l’anno in cui il Comune risultò primo nella graduatoria regionale, la “storia” ha riservato altro, con una rimodulazione del Piano avvenuta nel 2018 e la triste conclusione suggellata, lo scorso 25 marzo, dalla revoca del finanziamento regionale e dalla richiesta di restituzione delle somme sinora erogate.

Vincenzo Di Stefano ha espresso “indignazione” per la grande opportunità perduta, puntando l’indice contro la delibera di Consiglio del 1 dicembre 2018 “che stravolse il progetto originario”. Il sindaco Fabio Roccuzzo ha illustrato le iniziative che l’amministrazione ha già intrapreso o intende intraprendere: Attiveremo un’azione risarcitoria contro l’impresa perché il Comune è parte lesa. Inoltre valuteremo tutte le eventuali responsabilità di carattere tecnico e politico per un possibile concorso nel risarcimento del danno”. Il sindaco ha infine sollecitato al Consiglioil mandato a richiedere all’assessorato regionale delle Infrastrutture il finanziamento di un progetto che, recuperando gli originali contenuti e luoghi dell’iniziativa, contempli la creazione di alloggi a canone sostenibile”.

I consiglieri, nei diversi interventi seguiti, hanno concordato sulla necessità di fare chiarezza e di dare mandato al sindaco, considerando la sua “una battaglia comune nell’interesse della città”, per chiedere un nuovo finanziamento. Diversità di vedute, invece, sulle eventuali responsabilità sottese alla rimodulazione del Programma avvenuta nel 2018. In particolare, Luca Distefano e il presidente Francesco Incarbone hanno ricordato che il sì a quella delibera era finalizzato a salvaguardare l’importante finanziamento. Aldo Grimaldi ha parlato di “brutta pagina” nella storia della città. Sergio Gruttadauria ha fatto riferimento alle “inequivocabili indicazioni tecniche” su cui si fondò quella delibera. Luigi Failla ha invece sostenuto “la responsabilità dei consiglieri che la votarono e dell’Amministrazione del tempo. “Evidenti”, anche secondo Pia Giardinelli e Mario Polizzi (che hanno espresso disappunto per l’accaduto) le responsabilità politiche per quell’atto. D’accordo sulla necessità di fare chiarezza “nell’interesse della città” pure Marco Failla e Francesco Alparone. In apertura dei lavori l’assise si era occupata di alcune problematiche, attraverso le comunicazioni di Francesco Alparone sulla valorizzazione dei siti Unesco, di Luca Distefano sulle condizioni “difficili” del parco giochi di Villa Patti, di Ivana La Pera, Luigi Failla e Fabio Interlandi sulla necessità di fare fronte comune per l’ospedale. A loro avevano risposto il sindaco Fabio Roccuzzo e il vicesindaco Paolo Crispino, illustrando le iniziative in corso da parte dell’esecutivo.

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Redazione Catania 2

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