« Torna indietro

Senza categoria

Miranese, «Regole uguali per tutti e agevolazioni fiscali»: il grido d’allarme di commercianti e albergatori

Pubblicato il 14 Febbraio, 2022

14.2.2022 – Sui territori, fuori dal clamore nazionale, la ripartenza ha il suono drammatico di un grido d’allarme per commercianti e operatori del turismo: a lanciarlo, venerdì sera, è stato il consiglio di Confcommercio del Miranese, riunito in sede a Mirano alla presenza dell’onorevole Giorgia Andreuzza, vicepresidente della Commissione commercio, attività produttive e turismo della Camera dei deputati e della consigliera regionale Francesca Scatto, presidente della VI commissione della Regione Veneto. I vertici di Confcommercio hanno voluto che fossero proprio i rappresentanti del territorio del Parlamento a raccogliere le preoccupazioni di un comparto che, nonostante l’uscita dalla pandemia, rischia di rimanere a lungo in una crisi conclamata.

«E’ un momento di particolare sfiducia per cittadini e imprese – ha detto il presidente dell’associazione, Ennio Gallo – pare che lo Stato riesca a farsi sentire solo per le scadenze rigorose e non per aiutare il settore. Chi vuole investire va messo nelle condizioni di poterlo fare e il “pubblico” deve esprimersi nella capacità di saper dare gli strumenti giusti per lavorare, non solo per il rigore delle cartelle esattoriali».

Ai piccoli imprenditori del commercio e del turismo locale, l’immagine che appare è quella di una ripresa che premierà solo chi, in Europa e nel mondo, correrà più veloce e oggi la vittoria sembra un affare per pochi, riservata a quei Paesi dove i governi spianano concretamente la strana.

«E noi – continua Gallo – richiamo di essere relegati al ruolo di colonia di altri Stati che nel turismo primeggiano. Qui manca un ragionamento a lungo termine. Chiediamo di abbattere costi fissi e Imu, solo così si potrà parlare di futuro. Altrimenti è a rischio la continuità di molte attività, con conseguenze anche per i nostri centri e città, che, altro che ripresa: dovranno subire anche una drammatica desertificazione commerciale».

La direttrice di Confcommercio del Miranese Tiziana Molinari ha presentato ai rappresentanti di Camera e Regione alcune proposte avanzate dall’associazione per cercare di creare un traino alla ripresa: «In un momento storico gravato anche dal caro energia – ha detto – l’incentivo a fare impresa passa anche per norme che siano in grado di aiutare locatori e conduttori di immobili, per avere un costo minore. In secondo luogo, ripristinare la cedolare secca per l’immobile di uso commerciale promossa e poi cancellata a fine 2019. Poi l’Imu: per l’immobile commerciale oggi è un costo troppo oneroso. Infine, riproporre anche quest’anno il credito d’imposta sulle locazioni, perché per noi anche il 2022 non sarà un anno normale».

Ma, in particolare gli albergatori del Miranese, chiedono anche di rivedere le regole sulla concorrenza: «Non abbiamo nulla – spiegano i consiglieri presenti – contro B&B e agriturismi, ognuno è libero di aprire l’attività che vuole, ma devono esserci regole uguali per tutti: non può esserci disparità di trattamento su imposte, tasse, normativa e condizioni a scapito degli hotel, altrimenti è concorrenza sleale».

Dagli ospiti, mano tesa e un impegno a portare le istanze che salgono dal territorio ai tavoli che contano, meglio, è stato precisato, se attraverso le associazioni di categoria, che possono fare massa critica, lavorando sulla raccolta delle proposte, una loro sintesi ed esercitare maggiore pressione sulla politica.

«Il danno economico è effettivamente enorme – riconosce l’onorevole Andreuzza – lo è a livello mondiale, ma non ha toccato tutti allo stesso modo. I dati positivi sulla ripresa sono in realtà gli effetti di un rimbalzo post-pandemia e tra l’altro nel momento in cui si può tornare a lavorare ci troviamo di fronte a un caro energia che non lascia scampo. Cosa fare? Oggi dettano legge i decreti del Governo e il Pnrr e francamente temo che il problema del caro-bollette durerà ancora un po’ e porterà conseguenze. Bisogna cominciare a capire se abbiamo asset strategici e su quelli puntare e investire in maniera ponderosa nei prossimi mesi».

«Nel commercio, come nel turismo, è cambiato il mondo – aggiunge Scatto – tuttavia i problemi non sono diminuiti, anzi. A cominciare da noi Regione, dobbiamo farci portavoce delle istanze del territorio e verificare la fattibilità delle proposte: laddove ci fosse la possibilità di intervenire, anche attraverso le mozioni, possiamo portare l’attenzione su alcune di queste: se facciamo squadra, qualcosa di buono salterà fuori».

About Post Author