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Iran

Missili a medio raggio e mine anti-uomo in Russia, c’è l’ok degli USA. Putin aggiorna la “dottrina nucleare”

Pubblicato il 20 Novembre 2024

L’Ucraina ha lanciato 6 razzi balistici Atacms forniti dagli Stati Uniti e Biden ha anche dato il via libera alla fornitura di mine anti-uomo alle truppe di Zelensky, secondo quanto riportato dal Washington Post. L’obiettivo è rafforzare le difese di Kiev e contenere l’avanzata delle truppe russe in Donbass.

Missili USA lanciati in territorio russo

L’esercito di Kiev per la prima volta ha usato missili USA in territorio russo per colpire un deposito di munizioni nella regione russa di Bryansk. Come comunicato dal ministero della Difesa di Mosca cinque di questi sarebbero stati abbattuti, mentre un altro sarebbe stato danneggiato, e non si sarebbero registrati vittime né danni.

Tuttavia questo potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di raid in territorio russo, dal momento che “l’Ucraina ha capacità di lungo raggio”, come ha dichiarato Zelensky, il quale ha dichiarato che le sue truppe useranno non solo i droni di loro produzione e i missili Long Neptune, ma naturalmente anche gli Atacms.

L’uso delle mine anti-uomo

Fino ad ora l’amministrazione Biden era restia a fornire mine anti-uomo all’Ucraina, soprattutto per gli effetti devastanti che rischiano di avere sulla popolazione, in particolare sui bambini. L’ok da parte degli USA sarebbe arrivato a patto di usare queste mine per un periodo limitato e in zone non densamente abitate. Tra l’altro si tratterebbe di mine particolari, cioè alimentate con una batteria la cui carica si esaurisce dopo due settimane, diventando così innocue. Zelensky ha detto che senza il sostegno degli USA l’Ucraina perderà la guerra, un messaggio abbastanza chiaro al neoeletto presidente Trump, che ha sempre criticato Biden per il suo supporto all’Ucraina e che ha garantito che avrebbe posto fine a tutte le guerre.

Putin rivede la sua “dottrina nucleare”

Sembra evidente che siamo entrati in una nuova fase della guerra, che vede il coinvolgimento di superpotenze sempre più massiccio: da un lato la Nord Corea che ha inviato soldati al fianco delle truppe russe, d’altro lato gli USA sempre più invischiati in una guerra che volevano concludere in tempi brevi e che invece si sta prolungando pericolosamente.

Che la guerra sia entrata in una nuova fase lo ha confermato anche il Ministro degli Esteri Lavrov, il quale ha promesso che la Russia reagirà di conseguenza ritenendo che gli USA siano responsabili dei recenti attacchi ucraini in territorio russo. Alla luce dell’emergere di nuove minacce e dei rischi militari, il presidente Putin è pronto a rivedere la sua “dottrina nucleare”, in cui è stata ampliato il numero degli Stati e delle alleanze militari soggette a deterrenza.

In pratica è un elenco di tutte quelle circostanze in cui la Russia è pronta ad usare l’atomica, e tra queste rientrano l’aggressione da parte di qualsiasi Stato non nucleare, ma con la partecipazione o il sostegno di un paese nucleare, o attacchi alla Bielorussia.