I primi cani fuori dall’ordinario vennero ammessi a entrare per la prima volta nel museo comunale Pan, il Palazzo delle Arti. E ora è toccato al teatro Diana, che da quando venne inaugurato, 89 anni fa nel 1933, non aveva mai ospitato uno spettatore tanto speciale.
E’ accaduto in occasione dell’esibizione di Vincenzo Salemme.
“Si tratta di una femmina di Staffordshire Bull Terrier – dichiara il gruppo di Cascina Blu onlus, una associazione che si occupa di autismo e si trova a Paderno d’Adda in provincia di Lecco – che si chiama Penny Flavio Staffy, selezionata e preparata appositamente e certificata come “Cane Lavoratore al Servizio della Persona”, in particolare per sostenere le esigenze determinate dall’autismo. Lei è parte del nostro Team di Cascina Blu Onlus, BAU-tismo di Cascina, e della nostra famiglia. La conduttrice era Luisa Di Biagio, psicologa, membro accreditato della BPS, esperta di autismo”.
La stessa Luisa Di Biagio, affetta da autismo e attivista per i diritti delle persone autistiche è venuta a Napoli come relatore al convegno sulla salute e benessere delle persone Transgender e Gender Diverse, organizzato da Ateneo SInAPSi, invitata dallo psichiatra Paolo Valerio.
“Il grande cuore di Napoli – scrive il presidente di Cascina onlus in un post sul suo profilo Fb – si è dimostrato all’avanguardia”. Il direttore del teatro ha accettato rispettando la normativa, inclusa la parte che prevede la “Dimostrazione della condizione di bisogno” con esposizione di dati sensibili a personale non tenuto al segreto professionale (e qui la normativa, lascia capire l’associazione, sarebbe decisamente da rivedere, ndr). Con eleganza encomiabile, il direttore ha preso il documento, ma non lo ha aperto in pubblico, come succede comunemente in questi casi, e date condizioni e caratteristiche del cane, ha mostrato una accoglienza e sensibilità che dovrebbero essere prese a modello. Penny ha affiancato la sua assistita durante tutto lo spettacolo e poi, al termine Luisa e io abbiamo presentato Penny all’attore Vincenzo Salemme e lo abbiamo ringraziato. Per merito suo e del direttore del Diana è stato costruito un pezzo di storia”.
L’amore per gli animali di Salemme è già noto a Napoli.
Alcuni anni fa a Chiaia sul parabrezza di un’auto parcheggiata fu trovato un suo biglietto che avvertiva chi si sarebbe messo alla guida che c’era “un gattino nel motore” e di recuperarlo, prima di partire. Il gattino venne recuperato e adottato da un’amica degli animali della zona, di nome Marta, e vive ancora con lei e con la sua numerosa famiglia di animali ex abbandonati.
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