“Non siamo eroi, siamo sempre gli stessi”. Dalle piazze italiane gli infermieri dicono no a tutte le precarietà

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“Non siamo eroi! Siamo sempre gli stessi, che sia Natale, Pasqua o Ferragosto! Perciò ricordatevi che ci siamo sempre!”. Fra questi tre punti esclamativi è condensato il senso del messaggio che gli infermieri stanno lanciando  a tutti gli italiani – istituzioni in testa –  dalle piazze dell’intero paese. Si sono riuniti anche a Bari, questa mattina in piazza del Ferrarese, dando vita a un flashmob bianchissimo – come le maglie candide che tutti indossano – ma reso caldo e colorato dai lunghissimi applausi che tributano a se stessi e al paese, adesso che il peggio è passato.

Bologna
Roma, piazza del Popolo
Milano, piazza del Duomo

No alla logica dell’emergenza

Sono loro le persone che in questi mesi hanno speso notti e giornate accanto a chi è stato contagiato dal Covid. Sono loro che hanno affollato i reparti ospedalieri insieme ai medici, prodigandosi per portare cure, ma anche sollievo morale. Quello che tengono a dire oggi, però, è che quanto è stato fatto da marzo in avanti è per loro ordinaria amministrazione: è il loro mestiere, la loro missione. E che è importante che quel mestiere e quella missione vengano esercitati nelle condizioni migliori possibili.

Le richieste per il futuro

Negli scorsi mesi – nel pieno dell’emergenza – ci si è ricordati di affacciarsi da finestre e balconi per applaudirli, mentre i rappresentanti delle istituzioni non hanno mai lesinato lodi e ringraziamenti. Ecco, loro, gli OSS, gli operatori socio-sanitari, gli infermieri, vorrebbero essere “guardati” sempre, in considerazione della delicatezza delle loro mansioni. Oltre a questi sguardi, chiedono essenzialmente “adeguamento delle dotazioni organiche”, da realizzare attraverso lo scorrimento delle graduatorie già esistenti,  l’abbattimento del precariato,  l’agevolazione della mobilità.

Divise bianche e applausi

 Per chi deve garantire cure, ma spesso anche un sorriso, una carezza, un sollievo, è infatti essenziale essere messo in condizione di lavorare bene, senza turni di lavoro troppo lunghi, senza pressioni e tensioni che inevitabilmente si ritorcerebbero  sui pazienti, che si trovano in condizione di diversa ma altrettanto degna fragilità. Dunque gli applausi che si levano oggi da Piazza del Ferrarese e da altre decine di piazze italiane significano questo: metteteci in condizione di fare bene il nostro dovere.

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Redazione Bari

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