Si continua ad indagare senza sosta e per cercare al più presto un volto e un movente al killer dell’omicidio di Copertino che, nella tarda serata di lunedì, ha visto morire assassinato un ex maresciallo dei carabinieri. Silvano Nestola, 46enne in pensione per motivi di salute, è stato ucciso a sangue freddo davanti alla sua auto e a pochi passi dalla casa di sua sorella dove si era recato con il suo figlioletto a cena come ogni sera. Pare farsi strada l’idea dell’omicidio premeditato per motivi personali, avallato dal fatto che il killer sapeva di trovarlo lì, sapeva delle serate a cena dalla sorella dell’ex maresciallo e lo ha aspettato e ucciso proprio lì. Così come sembra che l’assassino sia arrivato in auto, l’abbia parcheggiata lontana dal luogo del delitto e si sia mosso a piedi nascosto nell’oscurità, riprendendo l’auto poi per fuggire.
Di certo, continua ad essere avvolto nel mistero l’omicidio di Copertino e molto ancora ci sarà da scoprire per risolvere i nodi della vicenda. Per ora, l’unica pista porta alla famiglia di San Donaci ascoltata a Lecce nella giornata di ieri che comunque, chiariamolo, non è tra gli indagati. In mano agli inquirenti al momento ci sarebbero pochi punti fermi, tra cui l’arma utilizzata, un fucile da caccia calibro 12. Proprio alcuni fucili sono stati sequestrati all’uomo di San Donaci accompagnato in Caserma per essere ascoltato insieme alla sua famiglia nella giornata di ieri. Un atto dovuto per fare una comparazione con i pallettoni recuperati sulla scena del crimine. Qualcosa in più sull’omicidio di Copertino si capirà con l’autopsia sul corpo di Nestola che verrà effettuata dal medico legale Roberto Vaglio, nelle prossime ore.
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