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Paolo Brosio: “Dopo 10 minuti che è morta mia madre, il miracolo”

Pubblicato il 4 Maggio, 2023

Paolo Brosio ricorda la madre, scomparsa da poche settimane, all’età di 102 anni: “Era una mamma speciale, unica, ringrazio Dio di aver potuto avere la mamma per 66 anni” ha detto il giornalista ai microfoni dei ‘Lunatici’, su Rai Radio 2.

Paolo Brosio, figlio unico aveva un rapporto speciale con la madre Anna – morta da poche settimane a 102 anni. I suoi ultimi istanti di vita li ha vissuti in video chiamata: “L’ho vista esalare l’ultimo respiro da una telecamerina su whatsapp. Ero a Brescia – ricorda – non potevo essere in ospedale quella mattina. Dopo dieci minuti che la mamma è ispirata è arrivata l’autorizzazione per aprire un cantiere in Erzegovina e fare un pronto soccorso per tutte le etnie e le religioni cui da cinque anni sto lavorando”.

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Proprio su questa coincidenza temporale, Paolo Brosio non ha dubbi che ci sia stata la ‘mano’ della mamma che è intervenuta in questo progetto: “Quando la mamma è volata in cielo – ha detto il giornalista – ha subito tirato per la giacca la Madonna e si è adoperata per far partire il cantiere. Il giorno dopo c’erano 19 operai che lavoravano e abbiamo iniziato la più grande opera di Medjugorje. Parliamo di un’opera molto grande. Aiuterà 90.000 persone di tutte le etnie e religioni. La mia mamma è andata in paradiso e mi ha fatto partire il cantiere. C’è già la prima soletta di cemento armato. Mi aiuterà con la provvidenza divina”.

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La fede trasmessa da sua madre

Brosio parla di come sia stata proprio sua madre a trasmettergli la fede: “Mia madre ha pregato sempre per me, mi ha lasciato un decalogo di comportamenti da seguire, dalla mia sofferenza deve nascere un fiore bellissimo, quello del mio impegno per i più deboli. Non avevo mai pregato fino a 55 anni, poi sono stato illuminato. Mia mamma ha pregato 37 anni per me, affinché mi convertissi. Sono andato a Medjugorje quando mi è caduto il mondo addosso. Prima non pregavo, avevo le donne in testa, il calcio, lo sport, il tennis, il divertimento, il lavoro – racconta Brosio – poi quando mi è caduto il mondo addosso ho iniziato a piegare le ginocchia. Mi sono avvicinato alla fede attraverso il dolore; la morte di mio padre, la separazione dalla mia prima moglie, non ho mai rispettato le mie due mogli, ho fatto saltare per aria due matrimoni, mi sono messo nei guai da solo, sono finito nelle mani del male”.

Un dolore devastante

Brosio parla di come sia ancora forte il dolore e di quanto sia pesante ricominciare a vivere senza sua madre: “Nei primi giorni dopo la sua morte ho provato un dolore devastante. Mi sentivo vuoto. Non pensavo di provare un dolore così grande. Ma se quando hai un problema ti affidi alla fede, lei ti aiuta subito. Ti porta consolazione. La preghiera è un balsamo. Qualche notte mi sono alzato di scatto perché la sentivo come se camminasse in casa. Mi alzavo di scatto andavo in camera sua e trovavo il letto vuoto. Poi tornavo in camera e mangiavo un bacio verso il cielo e mi ‘sparavo’ una bella Ave Maria”.

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