Progetto Case fuori controllo: “milioni da riscuotere e 700 atti giudiziari per i recuperi chiusi nel cassetto”

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Progetto case fuori controllo. Riceviamo e pubblichiamo da Lelio De Santis, capogruppo Cambiare insieme-Idv: “Sono costretto a sollecitare la Giunta comunale, dopo la denuncia in Commissione e l’inoltro degli atti alla Corte dei Conti, sulla gravità dei ritardi nella riscossione delle utenze e dei canoni del Progetto case. Mentre le pochissime ingiunzioni fiscali emesse dal Comune per il pagamento delle bollette del consumo del gas sono state impugnate dagli inquilini, circa 700 atti giudiziari per il recupero delle morosità riferite ai canoni ed all’energia per riscaldamento giacciono nei cassetti da mesi, determinando un grave danno per le casse comunali.
L’invio delle bollette per i consumi del gas è fermo al luglio 2018 ed il recupero delle morosità precedenti è lasciato solo alla buona volontà degli inquilini. Come accertato dagli uffici, le morosità e le spese non coperte superano i 20 milioni, che devono sopportare il bilancio comunale e, quindi, tutti i cittadini aquilani. La gestione di questo ingente patrimonio è improvvisata e spacchettata in diversi settori che spesso non comunicano. Ho sollecitato a più riprese la necessità di unificare la gestione amministrativa e politica del Progetto case, ma finora il sindaco e la Giunta hanno dimostrato disinteresse e scarsa consapevolezza della delicatezza della situazione e delle conseguenze sul piano finanziario ed economico. Il Progetto case è visto solo come opportunità per assegnare alloggi attraverso bandi, spesso contestati, ad associazioni ed a corpi di polizia, non come patrimonio da tutelare e da valorizzare. Ritengo che questo patrimonio immobiliare, costituito da circa 5.500 di alloggi e Map, debba essere considerato come una grande risorsa per il Comune e non come un grande problema, che produce solo debiti e contestazioni. Invito per l’ennesima volta il sindaco, Pierluigi Biondi, a ritenere Il Progetto case una priorità dell’agenda amministrativa e a nominare un assessore con delega specifica, riunificando le diverse competenze ora spacchettate. Di sicuro, non è più tollerabile che di fronte ad un problema così importate si registri l’attuale stato di abbandono e di disinteresse sul piano amministrativo e gestionale. Una buona amministrazione deve affrontare e subito questo problema, prima che sia troppo tardi“.

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Redazione LAquila

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