“Putin sarà fermato da un golpe”: cresce la rabbia fra generali e oligarchi

Leggi l'articolo completo

“Ci sarà un golpe dall’alto molto veloce, come la rimozione di Krusciov nel 1964, la morte dello zar Paolo I nella notte tra l’11 e il 12 marzo o la strana morte di Stalin nel marzo 1953”, così lo storico Andrej Zubov.

Tra le fila dei fedelissimi di Vladimir Putin si starebbe respirando un clima teso. Molti di loro, tenuti all’oscuro dell’attacco in Ucraina e sottoposti dall’Occidente a sanzioni sempre più pesanti, avrebbero ormai perso la pazienza. Un quarto dei funzionari che occupano posizioni di vertice vorrebbe addirittura dimettersi per protesta.

Secondo quanto riportato da Repubblica, i corridoi del Cremlino sarebbero attraversati da un malumore generale. E non solo per un’operazione militare decisa da Putin e, probabilmente, condivisa con pochi intimi. Ma anche (e soprattutto) per il contraccolpo economico derivante dal progressivo isolamento della Russia dal blocco economico occidentale. Fonti russe sostengono che perfino gli uomini più vicini a Putin non sarebbero stati informati in merito all’operazione in Ucraina, e che quindi si sentirebbero ingannati dal presidente.

Gli oligarchi e i manager russi, conosciuti all’estero per le loro ricchezze, osservano adesso i loro imperi evaporare come neve al sole. Si dice inoltre che molti uomini del potere vorrebbero battere i pugni sul tavolo e andarsene per protesta. Non possono tuttavia fare niente del genere, a meno di non fare i conti con una pesante accusa di tradimento. “Puoi dimetterti solo per andare in galera. Dimettersi adesso verrebbe visto come un tentativo di fuga”, ha spiegato al sito Agentsvo una fonte anonima.

A quanto pare, fra i pochissimi a conoscenza delle intenzioni di Putin c’erano il ministro della Difesa, Serghej Shojgu, il capo di Stato Maggiore delle forze armate, Valerij Gerasimov, e i leader del controspionaggio

Putin non avrebbe informato dell’invasione in Ucraina neppure gli analisti dell’Fsb, i servizi segreti russi dove è cominciata la sua scalata al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino.

Emblematico il commento raccolto dal sito Meduza: “Prima chiunque poteva dimostrare le sue qualità dentro e fuori il Paese. German Gref era orgoglioso di Sberbank. Il sindaco Serghej Sobjanin aveva reso Mosca una capitale mondiale. Ora nessuno è più in grado di conseguire successi nel Paese. E all’estero è fuori questione. Non importa quel che faremo, sarà sempre peggio”.

Leggi l'articolo completo
Redazione Nazionale

Recent Posts

28 intossicati in una piscina di Milano, bambini tra i 3 e i 5 anni finiscono in ospedale

Dopo la tragedia di Casteldaccia, causata con ogni probabilità dalle esalazioni tossiche dalle acque nere,…

39 secondi ago

Ruba dagli scaffali di un supermercato pontino: foglio di via per una ventenne

La ventenne, di etnia Rom, è stata sorpresa all'interno del supermercato di un centro commerciale…

2 minuti ago

La surreale storia del pappagallo Gino: “sfrattato” dalla sua trattoria per motivi di salute

In queste ultime settimane i pappagalli hanno conquistato il web, per motivi diversi, diventando vere…

20 minuti ago

Giovanissima pontina vuole suicidarsi: salvata dai carabinieri dopo l’allarme arrivato dall’Inghilterra

Una segnalazione giunta da un ragazzo inglese, tramite il ministero degli esteri, ha permesso ai…

53 minuti ago

Fedez e il tatuaggio del nuovo inizio dopo Chiara Ferragni (VIDEO)

Voltare pagina urlando. Urlando dal dolore, quello provato per l'ennesimo tatuaggio. Fedez si fa imprimere…

1 ora ago

Acireale, finto carabiniere simulava posti di controllo ai semafori: denunciato 55enne

Si fingeva Carabiniere e chiedeva i documenti agli automobilisti fermi ai semafori. La strana storia…

2 ore ago