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“Quando Gheddafi chiese di poter fare due lezioni sul Corano a Roma”. Memoria corta dei politici?

Gheddafi in visita a Roma, nel 2010, chiede di poter fare due lezioni sul Corano. Chiede che gli vengano portate 700 ragazze, possibilmente giovani, belle, in abiti audaci.

Pubblicato il 25 Agosto, 2021

L’opinione di Enzo Guarnera

Gheddafi in visita a Roma, nel 2010, chiede di poter fare due lezioni sul Corano. Chiede che gli vengano portate 700 ragazze, possibilmente giovani, belle, in abiti audaci.
Il Governo Italiano accontenta il Colonnello. Al termine, ogni ragazza riceve una somma di denaro e una copia del Corano. Alcune di loro, alla fine, dichiarano di essersi convertite all’Islam. Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, Ministro degli Interni, Roberto Maroni, Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Altri Ministri vari: Calderoli, Zaia, Bossi.

Così, cambiano – a seconda se si è al potere o no – le valutazioni sull’Islam da parte dei nostri politici, alcuni dei quali ancora oggi in Parlamento o esponenti di partito. Oggi, infatti, molti di quei politici sembrano avere giudizi e aperture molto diverse da allora.

Ma, la tragica vicenda afgana pone una seria domanda.
Possono definirsi religioni quelle che predicano la discriminazione, la violenza, la morte di quanti non le condividono e ad esse non si sottomettono?
Ritengo che qualunque Dio, cristiano o no, non possa considerarsi tale se non è dalla parte dell’uomo. E di tutti gli uomini.
Il tema di fondo sta nella differenza tra la religione e la religiosità.
La prima, spesso, è un insieme di regole e precetti che imprigionano la coscienza e comprimono la libertà.
La seconda consiste nella profonda adesione a valori e a principi che sfuggono a qualsivoglia rigida classificazione dei comportamenti.
La prima determina un’etica rigida, che talora opprime e condiziona; che innalza barriere e steccati; che separa; che giudica e condanna.
La seconda è l’etica dell’Amore incondizionato,
senza se e senza ma.
Che non prescrive, ma sta dentro a tutte le scelte.
È l’etica della salvezza integrale della persona.
È un’etica che può anche essere laica, non illuminata dalla fede in un Dio.
Se si chiede a un marxista che cosa vuole dirà: la rivoluzione mondiale, la socializzazione dei mezzi di produzione, l’uomo nuovo, la società senza classi.
E il cristianesimo cosa vuole?
Vuole amore, giustizia, fratellanza, bontà e carità. In fondo vogliono la stessa cosa.
E non di rado, purtroppo per i cristiani, i laici perseguono questi ideali con slancio e perseveranza maggiori.
Il tema vero e centrale rimane l’attenzione verso l’essere umano.
Una religione che non ama, e non emancipa l’uomo in modo integrale, è priva di religiosità. È solo un vuoto e pericoloso simulacro.

Enzo Guarnera

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