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Reggina, Bandecchi: “Colpito dalla tifoseria amaranto, nel calcio bisogna mantenere i giusti ruoli”

Pubblicato il 8 Febbraio, 2022

Intervenuto ai microfoni di Reggina Tv il presidente della Ternana Stefano Bandecchi ha toccato diversi argomenti

Ternana-Reggina

Il calcio è fatto di episodi quindi bisogna iniziare ad essere chiari su questo punto; non è che la Reggina non abbia avuto nel corso della partita degli episodi per cui la stessa poteva cambiare completamente aspetto. La Ternana ha fatto vedere qualcosa in più ed avuto la fortuna di aver fatto due gol nell’arco di tre minuti e andare sotto di due gol in tre minuti fa male a tutti. La Reggina ha avuto delle occasioni dove è stata sfortunata, entrava la palla in una di quelle occasioni e cambiava tutto. Io non ho visto una squadra che non se la può cavare o che non può fare un percorso diverso, dobbiamo ricordarci che fino ad un certo punto questa squadra ha portato avanti risultati…poi non so cosa sia realmente accaduto ma da 8 partite le cose non vanno nella maniera giusta. Io penso che se la tifoseria resterà vicina alla squadra si riprenderà, qua cambia tutto con un solo risultato.

A fine primo tempo non è accaduto nulla di che. Solite regole non scritte del calcio. Una palla non ritornata ma che ha creato una situazione che si è spenta sul nascere. Io sono andato anche a salutare i ragazzi della Reggina dopo la partita proprio per questo motivo. Mi è dispiaciuto per quanto accaduto. Il calcio va interpretato con agonismo ma senza scene da pagliacci. Abbiamo fatto tutti una brutta figura.

Le decisioni societarie

La mia fortuna è quella di fare impresa da anni. Del calcio non sapevo nulla però una cosa l’ho capita: le regole del calcio non sempre sono esatte e giuste. C’è la regola che se l’allenatore non va nel modo giusto lo mandiamo a casa e cambiamo tutto… ma la stessa regola ti può fare cambiare quattro allenatori in una stagione e facendo così non si conclude nulla. Nessuno avrà mai tempo di lavorare anzi così la squadra si sentirà sempre più forte dell’allenatore. Faccio il paragone con l’azienda: è come dire che il tuo manager è un pirla e se dici così tutti i tuoi dipendenti ti verranno a dire che il tuo manager è un pirla. Lui non farà bene il suo lavoro e tu dovrai lavorare anche per lui. Io ho fatto una scelta in generale da quando sto alla Ternana: per me si parte in un modo e si arriva in quel modo. Noi non abbiamo fatto nemmeno mercato a gennaio fatta eccezione per un solo ragazzo che è infortunato ed è fuori lista. Siamo un gruppo e se le cose andranno male lo andranno per tutti, compreso il presidente.

Sulla Serie B

Bisogna affrontare questo campionato così come lo sta facendo la Ternana e della Reggina: pensare partita dopo partita. Noi entreremo in campo partita dopo partita buttando l’anima rispettando la maglia. Credo che l’unico modo per tirarsi fuori da queste brutte acque sia questo.

Ruoli in società e progetto stadio

Nell’organigramma societario è importante avere persone che mantengano equilibrio. Tagliavento grazie alla sua esperienza precedente ha un equilibrio importante: oggi ha portato in Comune il progetto stadio in clinica. Un progetto da 55 milioni di euro fatto in totale autonomia. Tagliavento per me è il vero presidente della Ternana. Insieme ai soldi serve fare tante cose non è solo una questione economica, serve anche comunione, condivisione, gruppo e tante attenzione a livello psicologico. Stare in 35 persone è dura. Il calcio insegna come bisogna camminare sulle uova. Ognuno ha un ruolo e quel ruolo va svolto da ognuno con umanità e serietà.

La passione per la Reggina

Sono rimasto colpito quando a Reggio la tifoseria amaranto mi dedicò l’applauso. Quel giorno non riuscivo nemmeno a capire a chi fosse dedicato. Quando l’ho capito sono rimasto. Avevo promesso che sarei andato a salutare la tifoseria amaranto. Prima della partita ero un amico e potevo stare seduto in mezzo a loro, durante la partita c’è agonismo ma sabato tiferò la Reggina insieme alla Ternana. Sarà che mi sento affezionato alla maglia amaranto che mi ricorda quella del Livorno.

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