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Rete Solidale Antirazzista di Piombino su comunicato di Bezzini

Rete Solidale Antirazzista di Piombino su comunicato di Bezzini

Pubblicato il 8 Febbraio, 2021

Abbiamo visto sul Portale del Comune il comunicato stampa dell’assessora Bezzini “Il Comune ha sempre gestito le richieste di asilo secondo la legge vigente”

Come Rete Solidale Antirazzista di Piombino ci sentiamo chiamati in causa in quanto tratta argomenti sui quali abbiamo più volte chiesto un confronto e ai quali non era finora mai data risposta anche se richiesta con lettera protocollata in data 11/12/2019​

1) Prendiamo atto e siamo lieti che Il Comune svolga i compiti che gli spettano per legge, come la tutela dei soggetti fragili , segnalati dalla Prefettura….

2) Non è vero che senza iscrizione anagrafica siano garantiti gli stessi diritti di accesso ai servizi erogati sul territorio dal Comune, dai privati o dalla sanità . Senza documento di identità non si può aprire un conto corrente nè ottenere una postpay e senza almeno la ricevuta del permesso di soggiorno non si può avere la tessera sanitaria e quindi si accede solo ai servizi Sanitari in urgenza, tramite S.T.P.

3) L’ assessora Bezzini dimentica che dai centri di accoglienza, a parte gli espulsi coattivamente dall’autorità giudiziaria, si esce anche perché non viene riconosciuto il diritto di asilo o di protezione nelle sue varie forme o perché si ha lavorato e raggiunto reddito minimo annuo di circa seimila euro, cifra che pur non permettendo di vivere dignitosamente all’ esterno toglie il diritto alla permanenza.
Si esce, forse si occupa un casolare vuoto e si diventa quindi “invisibili ” ….
Vorremmo ricordare inoltre che a queste persone vanno aggiunte tutte quelle che prima erano immigrati regolari e che sono diventati ” clandestini” perché hanno perso il lavoro e/o la casa e non gli è stato quindi rinnovato il permesso di soggiorno.
Però “questi soggetti non rientrano in nessuna competenza comunale”

4) E’ vero che la Prefettura non rendiconta più …: proprio per questo era importante che il Comune, per conoscere la realtà del territorio che deve governare, facesse un’ indagine conoscitiva sulle persone uscite dalla Caravella, per sapere se sono rimaste in zona, dove e come vivono.

5) Come al punto 3 nulla è stato fatto per la prevenzione della trasmissione Covid per le persone fuori dai centri riconosciuti … persone senza domicilio, senza tetto, senza fissa dimora.
D’altra parte sono invisibili…. e non si fa niente per vederle.

6) Sul tavolo per l’immigrazione dire che ne esiste già uno e che è più di un anno che non viene convocato, ne chiarisce l’efficacia… La nostra proposta prevedeva un tavolo di coordinamento che avesse come spazio di riferimento il territorio comunale e funzionasse da luogo di confronto, riflessione e scambio di esperienze fra le realtà civili e istituzionali strettamente territoriali.

Passando a considerazioni più squisitamente politiche diamo atto che questa amministrazione riconosce ai residenti pari dignità e diritti senza preclusioni su base etnica o di provenienza geografica ,
preclusione che, avvenuta in altre amministrazioni, è stata passibile di denuncia e di conseguenze penali.
Ci rammarica però il fatto che si limiti a gestire l’ordinario secondo le leggi vigenti, senza nessun tentativo virtuoso in più per capire e tentare di risolvere le problematiche dell’accoglienza e dell’integrazione nell’ interesse di tutta la cittadinanza.

Restiamo comunque disponibili a ulteriori incontri e forme di confronto costruttivo.

Rete Solidale Antirazzista di Piombino

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