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Secondo l'accusa il giovane costringeva la 13enne ad avere rapporti sessuali con lui.

Sardegna: prima la drogava e poi obbligava una 13enne ad avere rapporti sessuali con lui

Pubblicato il 17 Novembre, 2023

  • Un giovane tempiese di 22 anni è stato condannato a cinque anni e otto mesi di reclusione con l’accusa di cessione di cocaina e violenza sessuale nei confronti di una 13enne (aggravata dalla minore età della vittima) che – scrivono i giudici – veniva obbligata ad avere rapporti sessuali.

Rapporti sessuali continui con una 13enne, legati all’abuso di cocaina”. Un giovane tempiese di 22 anni, la scorsa mattina, è stato condannato dai giudici del Tribunale di Tempio a cinque anni e un mese di reclusione, con le pesanti accuse di violenza sessuale aggravata dalla minore età (la vittima aveva 13 anni) e cessione di cocaina. Il 22enne, difeso dall’avvocato Brunilda Sanna Mucaj, dovrà pagare anche una multa da dieci mila euro. Il giovane – durante il processo – ha sempre respinto tutte le accuse. Sostenendo che “i rapporti sessuali avvenivano nel contesto di un legame amoroso – si legge nelle carte – e quindi senza nessuna violenza sessuale. In più non ci sarebbe nemmeno stata nessuna cessione di cocaina”. Dichiarazioni che però non hanno convinto la Corte presieduta dal giudice Caterina Interlandi che, la scorsa mattina, l’ha ritenuto responsabile di entrambi i reati.

Una notte terribile

Secondo quanto ricostruito durante il processo, i fatti contestati al 22enne tempiese risalgono alla notte tra il 9 e il dieci febbraio di tre anni fa. La giovanissima era uscita di casa senza che i genitori lo sapessero. Soltanto quando dopo diverse ore la mamma era andata a cercarla, senza trovarla nel suo letto e nemmeno in casa, era scattato l’allarme. Immediata la chiamata ai carabinieri di Tempio che, fortunatamente, in breve tempo erano riusciti a trovarla. La giovane era in stato confusionale e vagava senza meta per le strade di Tempio. A quel punto i militari l’avevano accompagnata in ospedale dove, dopo tutti i controlli, era risultata positiva alla cocaina. La 13enne, spaventatissima, aveva deciso di raccontare quello che le era successo. E cioè che si trovava in compagnia di quello che considerava il suo fidanzato, avendolo frequentato per diverso tempo, con il quale aveva avuto un rapporto sessuale.

Il blitz

Dopo le dichiarazioni della ragazzina i carabinieri si erano fiondati a casa del ragazzo, dove avevano recuperato un quantitativo di cocaina. A quel punto era scattato l’arresto del 22enne, accusato di cessione di stupefacente e violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima. In quell’occasione, il giudice per le indagini preliminari aveva concesso al giovane gli arresti domiciliari. Poi la Procura, una volta rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare, l’aveva accusato di “aver indotto la 13enne – si legge nelle carte – a compiere atti sessuali e di averle dato della cocaina prima di abusare di lei”. Ieri, dopo tre anni, la condanna del 22enne a cinque anni e otto mesi. Gli avvocati del giovane hanno sempre sostenuto che la 13enne fosse consenziente e che il rapporto tra i due fosse iniziato per iniziativa della stessa ragazza.

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