Scuole liguri e Covid, ecco il nuovo piano: è caccia “alle aule”

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Scuole – I parchi di Nervi e più in generale le ville pubbliche, o ancora una porzione dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto, i possibili luoghi dove far svolgere ai piccoli della scuola dell’infanzia e primaria attività outdoor e indoor. Non solo musei o cinema: in tempi di coronavirus la scuola va a caccia di spazi dove può. E, in vista dell’inizio dell’anno scolastico è il Comune, in particolare, a cercare di farsi promotore di questa “caccia al tesoro”. Esplorando, in collaborazione con i Municipi, ogni soluzione possibile.

Tutte le opzioni restano battute nonostante nell’ultimo aggiornamento del fabbisogno siano arrivate notizie rassicuranti: il lavoro di adeguamento delle scuole esistenti e l’arrivo progressivo dei nuovi arredi. Nel territorio del Comune di Genova, secondo i più recenti rilievi dell’ufficio scolastico regionale, gli studenti del primo ciclo che non avrebbero la possibilità di frequentare in presenza – considerate le attuali regole di distanziamento – sono scesi a 843 unità, per un fabbisogno stimato in poco più di 50 nuove aule. È ancora un numero significativo, nonostante la precedente ricognizione, compilata sentendo tutti i dirigenti scolastici liguri, parlasse di poco più di 1.300 studenti ai quali trovare un banco.

Nonostante i tempi ridotti la progressione è stata rapida e, secondo le stime, per circa metà degli attuali 843 una sistemazione sarebbe già stata individuata. Tuttavia, nessuno vuole rischiare di arrivare al giorno di avvio delle lezioni, il 14 settembre, senza aver coperto tutte le esigenze. Ed è per questo che non si tralascia alcuna ipotesi. Quella dei cinema, ad esempio, è accarezzata soprattutto in centro storico.

Scuole e Covid: a caccia di spazi per le aule

L’altra carta, che potrebbe peraltro fungere da laboratorio applicabile in tempi ordinari, è quella dell’allargamento delle lezioni agli spazi verdi pubblici. Comune e Istituto comprensivo di Quarto stanno costruendo un progetto per utilizzare una piccola porzione dell’ex ospedale psichiatrico, appunto, a Quarto. Per lo stesso motivo, cioè promuovere un autentico progetto educativo, si guarda ai parchi di Nervi. O, ancora, ai giardini Rosina, in corso Carbonara, che potrebbero fungere da polmone per la “Don Milani”.

Scuole e Covid: il centro storico resta una delle zone critiche

Tra i possibili sfoghi figurano Palazzo Ducale, la Nave Italia (parte dell’Acquario), la biblioteca De Amicis e Santa Maria di Castello. A Sestri Ponente si pensa di utilizzare una parte dell’ex scuola Tommaseo. In Valpolcevera potrebbe essere usata la biblioteca Cervetto. In casi estremi, con il coinvolgimento della Protezione civile, non si esclude di poter impiegare delle tensostrutture per, almeno, tre o quattro situazioni.
Una vera caccia “alle aule”, insomma, a poche settimane dell’inizio della campanella per le scuole liguri…
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Milena Sala

Giornalista Day Genova Day La Spezia

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