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“Sfasciamo la casa di zio, tanto deve essere demolita”. Ma era una bugia, 12 minori “traditi” da un selfie

Pubblicato il 25 Settembre, 2023

Un gruppo di 12 minorenni, con un’età compresa tra i 14 e i 16 anni, hanno distrutto la tranquillità di Canazei, località turistica delle Dolomiti dove i turisti sono soliti trascorrere le vacanze invernali.

Il gruppetto di minorenni ha ben pensato di entrare in una casa chiusa in una zona isolata di montagna per distruggere praticamente tutto, provocando danni di ben 130.000 euro.

La casa devastata con l’inganno

Secondo quanto riportato dal quotidiano “il T”, i fatti risalgono all’inverno tra il 2020 e il 2021, in pieno lockdown, quando i ragazzi evidentemente volevano sfogare la loro repressione per i tanti mesi chiusi tra le 4 mura domestiche.

E così hanno preso di mira una casa e, dopo aver forzato la porta di ingresso, hanno distrutto tutto quello che potevano. A quanto pare uno dei ragazzi ha convinto gli altri che quella era la casa di un suo zio e che sarebbe stata demolita, cosa che ha dato il via libera ad una devastazione senza freni.

In realtà la casa era semplicemente in ristrutturazione e apparteneva ad una coppia residente fuori città, che non aveva alcuna parentela con il ragazzo.

Devastazione totale

I ragazzi non hanno risparmiato nulla: piatti, mobili, finestre, suppellettili ed elettrodomestici. Hanno distrutto ogni cosa e hanno lanciato dal balcone addirittura un frigorifero, i televisori e le affettatrici.

A quanto pare ci sarebbero stati altri due raid del gruppo di minorenni tra il dicembre del 2020 e l’aprile nel 2021, sempre nella stessa casa, per distruggere quel poco che era rimasto intatto.

I proprietari di casa, una volta rientrati, sono rimasti sconvolti da quello che hanno trovato e hanno immediatamente sporto denuncia.

I ragazzi traditi dai selfie

La voglia di apparire e di vantarsi delle proprie bravate è troppo forte tra i giovani e così i minorenni non hanno resistito alla tentazione di scattarsi dei selfie per immortalare le loro “imprese”.

Proprio grazie ai selfie e alle foto che hanno iniziato a circolare sui social sono stati individuati i giovani e la Procura dei minori di Trento ha avviato un procedimento penale a loro carico.

Inizialmente erano 17 i ragazzi incriminati, ma 5 di loro sono riusciti a dimostrare la loro estraneità ai fatti. Guai in vista invece per gli altri 12, per i quali la Procura dei minori di Trento ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di danneggiamento in concorso e invasione di terreni o edifici.

I danni stimati sono di 130.000 euro, ma secondo quanto riferito dal quotidiano “il T” i legali delle famiglie dei minorenni starebbero parlando con i proprietari di casa per trovare un accordo economico e ottenere il perdono giudiziale, evitando così il processo, come previsto dalla legge per i minori.

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