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giudice del lavoro

Si finge magistrato, pregiudicato entra in carcere e assiste al processo in cui è coimputato

Pubblicato il 1 Marzo, 2024

É un pregiudicato, eppure ha varcato le porte del carcere non come detenuto ma addirittura come magistrato. Questa è l’incredibile storia di un 62enne, che ha risposto alle guardie che gli avevano chiesto di identificarsi di aver dimenticato il tesserino a casa. In compenso ha mostrato la carta d’identità dove, di fianco alla voce “professione”, c’era scritto procuratore.

L’uomo avrebbe messo su questo teatrino per assistere ad un’udienza per furto aggravato nei confronti di un uomo che lo interessava da vicino ma, quando è stato scoperto, per lui sono scattate le manette pochi giorni dopo.

La truffa del 62enne è stata scoperta dal gip del tribunale di Lodi, arrivato a San Vittore per l’udienza insieme al vero pm titolare del caso. Sul caso sono in corso degli aggiornamenti ma, a quanto pare, l’uomo era indagato e coimputato col detenuto.

I fatti

La grottesca e rocambolesca vicenda risale allo scorso 20 febbraio, quando il 62enne è riuscito a ingannare l’agente penitenziario addetto alla portineria. Qualche dubbio è nato già quando l’uomo ha detto di aver dimenticato il tesserino a casa, mostrando una carta d’identità evidentemente fittizia dove era attestato che svolgeva la professione di procuratore. L’agente è stato tratto in errore dall’avvocato che era col 62enne e con l’imputato, che ha dichiarato che l’uomo con lui era realmente un procuratore.

Poco dopo insieme al vero pm competente del caso è arrivato il gip del Tribunale di Lodi e così è scattato l’allarme. Dagli accertamenti è emerso che l’uomo non era procuratore né avvocato e che non aveva neanche una laurea in legge, ma sono stati scoperti i suoi trascorsi con la giustizia. Giovedì l’uomo è tornato a San Vittore, ma questa volta come detenuto e non come finto procuratore.

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