Pubblicato il 20 Aprile, 2024
Un giovane di 19 anni e un altro di 20, entrambi residenti nella zona di Treviso, si facevano passare per minori e attiravano in rete individui pedofili o sospettati di esserlo. Questi due individui, accompagnati da un adolescente di 15 anni, fissavano incontri con le loro vittime in edifici disabitati e remoti, dove poi le rapinavano, malmenavano e imprigionavano. Si stima che ci siano stati almeno sette casi di individui aggrediti da questi “giustizieri baby”, i quali ora sono stati condannati a sei anni di detenzione.
Adescavano pedofili fingendosi bambini
Secondo quanto dichiarato dai “giustizieri”, i tre individui attiravano pedofili simulando di essere bambini, ispirati da un documentario americano in cui dei “cacciatori” agivano in modo simile. Gli eventi sarebbero iniziati nel 2022, ma solo dopo una segnalazione i carabinieri sono riusciti a intercettare uno di loro mentre era in bicicletta. Sorpresi sul fatto, il ragazzo di 20 anni, il 19enne e il 15enne hanno confessato il loro piano alle autorità. Secondo la loro versione, i tre avevano deciso di attrarre presunti pedofili tramite falsi profili online, fingendo di essere bambini. Successivamente, organizzavano incontri in luoghi isolati con la vittima, la quale veniva immobilizzata con un taser, quindi derubata e malmenata.
La decisione del Tribunale di Treviso
I tre individui che si fingevano minori per attirare pedofili sono stati sorpresi in flagranza di reato dai carabinieri, con una delle vittime ancora sul posto. Nella giornata di giovedì 18 aprile, il Tribunale di Treviso ha emesso una condanna di sei anni di reclusione per i due adulti, accusati di sequestro di persona, rapina aggravata e uso improprio di carte di credito. Il giovane di 15 anni, invece, sarà processato dal Tribunale dei Minori. Inoltre, il giudice ha ordinato un risarcimento per le vittime dei “giustizieri baby”, ma due delle sette vittime risultano introvabili.
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