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Superbonus, “I professionisti lanciano l’allarme: rincaro dei prezzi, carenza dei materiali e norme fiscali retroattive

Pubblicato il 26 Novembre, 2021

26.11.2021 – Il comparto dei professionisti tecnici costituito dagli Ordini e Collegi Provinciali e dalle Federazioni del Veneto di Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti Industriali e Commercialisti chiede unito a gran voce che il Governo si adoperi per modificare le previsioni legislative riguardanti le misure di incentivazione del settore edile legate alla riqualificazione degli immobili, il cosiddetto Superbonus 110% e il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito. Il rischio è che molti interventi legati a queste incentivazioni rimangano sulla carta ostaggi di tempistiche inadeguate, rincaro dei prezzi, impossibilità di approvvigionamento dei materiali e norme fiscali cambiate in corsa con valore retroattivo.

Sono due le richieste che vengono avanzate: la prima riguarda la proroga della scadenza al 30 giugno legata agli edifici unifamiliari posseduti da soggetti con ISEE superiore a 25.000 euro, che costituiscono un settore importantissimo dello stock edilizio e che deve essere effettuata senza il vincolo del riferimento stringente ed inattuabile dell’isee a 25.000 € (in molti casi già il solo possesso dell’abitazione fa superare la soglia di ISEE di 25000 €). “Rileviamo dal nostro osservatorio – dicono i professionisti del settore – che moltissimi interventi legati alle unifamiliari stanno per partire solo ora con grandi ritardi dovuti alla burocrazia degli accessi agli atti e a norme in continuo cambiamento. Si evidenzia inoltre come i vincoli correlati ai criteri di accesso alle misure incentivanti e la conseguente contrazione della durata temporale nell’ambito della quale svolgere i lavori abbiano dato luogo a un forzato incremento della domanda di materiali, manodopera e attrezzature, dando luogo al progressivo rincaro dei prezzi (si ritiene di almeno il 30%) e a sempre maggiori difficoltà di approvvigionamento. L’irreperibilità di attrezzature e di apprestamenti quali, per esempio, i ponteggi ha determinato gravi e difficilmente sanabili carenze relative alle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Tale situazione è ulteriormente esasperata dall’ingresso nel settore delle costruzioni di nuove imprese e maestranze non adeguatamente strutturate e formate e, talvolta, non idonee sotto il profilo della regolarità dei rapporti di lavoro”.

La seconda richiesta riguarda invece la modifica della retroattività delle misure antifrode messe in campo. Come una doccia fredda infatti, a seguito della scoperta di truffe ai danni dello Stato, le scorse settimane il Governo assieme all’Agenzia delle Entrate ha introdotto una misura anti-frode retroattiva con il Decreto legge del 11 novembre 2021 n. 157 (pubblicato in G.U. del 11.11.2021 n. 269) in vigore dal 12/11/2021. Quindi anche i Bonus ordinari del 50% e del 65%, per non parlare del bonus facciate al 90%, sono stati oggetto di estensione delle norme previste all’art. 119 e 121-122 della legge n. 77/2020 del Superbonus.

“Come professionisti siamo in prima linea ad operare per gli interventi relativi al patrimonio edilizio finalizzati al suo recupero, al miglioramento dell’efficienza energetica, all’adozione di misure antisismiche, al restauro delle facciate nonché relativi alla installazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, ovvero per la cessione dei crediti di imposta riconosciuti da provvedimenti emanati per fronteggiare l’emergenza da Covid- 19 e rilanciare tutto il comparto edile come motore trainante per la ripresa del paese. Come operatori del settore, inutile dire, il rilancio lo stiamo vedendo e vivendo da alcuni mesi.

Anche il mondo della piccola imprenditoria e artigiani locali all’inizio scettico è riuscito ad acquisire fiducia in un nuovo strumento finanziario per intervenire sul patrimonio edilizio. Per non parlare delle banche che solo dalla scorsa primavera sono riuscite a ‘rodare’ in qualche modo il processo fiscale per la cessione del credito agli istituti bancari, essendo di supporto ai propri clienti e ai professionisti. Il Provvedimento di cui al decreto 157/2021 mira ad equiparare il trattamento dei bonus ordinari alla stregua del Superbonus 110%, cambiando di fatto la modalità di cessione del credito o dello sconto fattura non solo per il contribuente finale, ma anche per gli attori in campo (professionisti e ditte), con la richiesta di provvedere all’obbligo del visto di conformità’ e della congruità’ dei prezzi relativamente a fatture e pagamenti già emessi per quei lavori già svolti di cui si voglia procedere a fare la cessione del credito o a richiedere lo sconto fattura. Tutto questo in maniera retroattiva!”

“Vorremmo – continuano – che al Governo arrivasse un segnale forte rispetto alle difficoltà oggettive che dovranno affrontare i tecnici in generale, e le ditte in modo particolare, che finora hanno orientato i propri clienti verso una procedura più snella rispetto al procedura del 110%. Così com’è concepito il decreto 157/2021 chiede ad Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, Commercialisti di validare operazioni con una verifica retroattiva. Siamo certi che la norma non sia incostituzionale? Il settore tecnico della Progettazione edile nel campo del recupero del patrimonio Edilizio era consapevole fin dal nascere del DL 34/2020 della necessità di uniformare e soprattutto rendere strutturale la materia delle detrazioni e dei bonus fiscali previsti per la Ristrutturazione edile ed Efficientamento energetico, ma non si può accettare una norma che richiede valutazioni e asseverazioni retroattive rispetto ad attività professionali e di mestieri già eseguiti nell’anno fiscale in corso, mettendo in crisi tutto il comparto ed inficiando in modo grave sulla potenzialità di uno strumento fondamentale per il recupero dell’economia italiana, basti vedere la crescita del PIL che molto deve a questa manovra dello Stato”.


I rischi di un enorme boomerang


Secondo i professionisti del comparto lo strumento della cessione del credito/sconto fattura assieme ad una norma strutturale potrebbero avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo futuro. “Riteniamo giusto anche l’indirizzo annunciato di una progressiva rimodulazione dell’aliquota beneficiaria. Ciò che vogliamo scongiurare è l’atteggiamento vessatorio di provvedimenti che potrebbero lasciare sul tappeto non solo molti contribuenti, ma anche molti professionisti e artigiani che con difficoltà si sono adoperati in quest’anno a portare avanti progetti con le continue modifiche apportate in corso d’opera, integrazioni, chiarimenti da parte dell’Enea o dell’Agenzia delle Entrate, per non parlare della miriade di interpelli e interpretazioni che oltre a precisare l’applicabilità della norma hanno creato un’enorme confusione. Chiediamo norme stabili e con un orizzonte ampio, ma anche rispetto di chi opera con professionalità e correttezza, rendendosi protagonista e partecipe del risultato positivo della crescita economica del nostro paese”.

FOAV Veneto – Federazione Regionale Ordine Architetti PPC Veneto
Ordine APPC Treviso; Ordine APPC Venezia; Ordine APCC Belluno; Ordine APPC Vicenza; Ordine APPC Rovigo; Ordine APPC Padova
FOIV Veneto – Federazione Ordine Ingegneri Veneto
Ordine dei Geologi del Veneto
Ordine dei Periti Industriali (Treviso, Padova, Belluno, Vicenza, Verona, Rovigo, Venezia)
Consulta dei Geometri del Veneto

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