polizia penitenziaria

Carceri in Sicilia – Stato di agitazione della polizia penitenziaria e istituzione garante diritti detenuti a Palermo

Quello della situazione critica delle carceri italiane è un tema di cui, purtroppo, ci siamo già ritrovati a parlare. Già ad Aprile infatti il suicidio di un agente di polizia penitenziaria del carcere Pagliarelli di Palermo, di cui parlammo in questo nostro articolo, avrebbe dovuto far luce sulla preoccupante situazione dello stress psicofisico degli agenti della penitenziaria in Sicilia e in Italia. La fotografia generale nazionale ci parla delle carceri come ambienti assolutamente invivibili, nei quali un numero non adeguatamente sufficiente di agenti di polizia penitenziaria (peraltro non più giovanissimi) affronta ogni giorno turni di lavoro carichi di stress e tensioni, sempre a contatto con un numero eccessivamente elevato di detenuti, perlopiù in libera circolazione.

Tragedia al Pagliarelli, suicida poliziotto penitenziario: Massimo Vespia: “In carcere troppo stress”

Aveva 56 anni, era un assistente capo coordinatore del Corpo di polizia penitenziaria presso il carcere Pagliarelli di Palermo e ieri (13 Aprile) si è tolto la vita nella sua campagna di Sambuca di Sicilia. Ancora da precisare le cause reali che hanno portato l’uomo a compiere il gesto, ma il dato è allarmante, come si legge nelle dichiarazioni di Donato Capece (Segretario del Sappe): “È una notizia agghiacciante, che sconvolge tutti noi: dall’inizio dell’anno è il terzo suicidio che contiamo nelle fila del Corpo di polizia penitenziaria, uno dei quattro Corpi di polizia dello Stato italiano”. E aggiunge in oltre: “sui temi del benessere lavorativo dei poliziotti penitenziari l’Amministrazione penitenziaria e il ministero della Giustizia sono in colpevole ritardo”