Tamberi: “Vi spiego il vaffa a Fassinotti” (VIDEO)

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Il preludio è questo: “Se avete visto le mie storie avrete capito che queste ultime 24 ore sono stato con il fiato sospeso… 0 ore di sonno, ansia e paura. Quei momenti in cui devi prendere una decisione importante e cambi idea in continuazione”.


E ancora: “Ma la scelta è stata sicuramente la più giusta: abbiamo deciso di andare a fondo e fare una risonanza magnetica d’urgenza per sapere con esattezza quali erano le condizioni della mia gamba. Sono stato 40 minuti dentro quel macchinario con la tachicardia ansioso di sapere il risultato finale”.

Per poi “urlare” utilizzando soltanto le maiuscole.

“Ed eccomi qua a condividerlo con voi: HO IL VIA LIBERA DA PARTE DEL MIO TEAM SANITARIO, DOMANI POSSO SCENDERE IN PEDANA E LOTTARE PER IL TITOLO ITALIANO”. Tutto il lavoro fatto per essere dove sono oggi è ancora in piedi, solo 24 ore di stress nelle spalle, ma ora vi giuro che non vedo l’ora di spaccare tutto!

Gianmarco Tamberi, insomma, alla vigilia del momento tanto atteso: gareggiare per conquistare l’ennesimo titolo italiano di salto in alto negli Assoluti di atletica leggera di Rieti.

Detto fatto: Tamberi gareggia e conquista il Tricolore. Ma…

Ma litiga con Marco Fassinotti.

Entrambi hanno fallito i 2,26 nel salto il alto. Situazione simile a quella della gara di Tokyo, quando Tamberi e Mutaz Barshim si accordarono e vinsero l’oro ex aequo.

Qui invece nessuna soluzione amichevole. Tamberi deve affrontare lo spareggio e dopo averlo vinto saltando 2,26 rifiuta platealmente la stretta di mano all’avversario, al quale dice qualche parola di troppo, con tanto di vaffa. Motivo per cui Tamberi è stato sanzionato con il cartellino giallo dalla giuria per comportamento antisportivo.

Ma non è finita.

Terzo capitolo della vicenda.

Tamberi nelle stories su Instagram dice la sua sul gesto e quel che c’è dietro. Senza dimenticare di cominciare, comunque, dalle scuse per quel di cui è stato protagonista in negativo, anche se “Sono stato provocato e ci sono cascato…”

“In realtà mi ero avvicinato per salutarlo. Ma lui con un sogghigno mi ha detto: Tanto non puoi andare avanti, non puoi fare di più – rivela – E’ già accaduto in passato, ha sempre manifestato negatività nei miei confronti. Mi dispiace soltanto di essere caduto nella provocazione”.

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Alessandro Sofia

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