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Taranto, ispezione GdF e ANAC all’Arsenale Militare

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il dubbio fondamentale da chiarire è se il consorzio di imprese aggiudicatarie dei lavori si configurasse o meno come una struttura stabile a supporto dell’Arsenale di Taranto

 I contratti per i lavori di ammodernamento su Nave San Marco sono finiti all’attenzione della Guardia di Finanza e dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Nella giornata di martedì 28 settembre, infatti, l’Anac e il Nucleo Speciale Anticorruzione delle Fiamme Gialle di Roma hanno effettuato una ispezione presso l’Arsenale Militare di Taranto. Scopo dell’ispezione: verificare la correttezza delle procedure seguite per assegnare i lavori sulla San Marco. In particolare sotto esame sono finiti il bando e i contratti con le ditte incaricate di eseguire i lavori. Il dubbio è che il consorzio che si è aggiudicato i lavori si sia configurato come una struttura stabile a supporto dell’Arsenale.

Da qui l’ipotesi che siano stati violati i principi di concorrenza, par condicio e non discriminazione. Secondo quanto emerso, i lavori sulla nave della Marina Militare inizialmente sarebbero stati inseriti in una gara unica da undici milioni di euro e successivamente spacchettati in undici gare per undici lotti poi ricongiunti e assegnati al consorzio di aziende risultato unico vincitore. Come detto, il compito dell’Anac e del Nucleo Anticorruzione della Guardia di Finanza è quello di verificare se le procedure seguite siano state regolari. Il dubbio fondamentale da chiarire è se il consorzio di imprese aggiudicatarie dei lavori si configurasse o meno come una struttura stabile a supporto dell’Arsenale di Taranto, in violazione dei principi della libera concorrenza.

L’Arsenale Militare di Taranto

Quella in Arsenale non è stata l’unica ispezione di Anac e Guardia di Finanza. Gli ispettori, infatti, hanno fatto visita alla Stazione Navale. Obiettivo: conoscere gli affidamenti di lavori assegnati dal Comando della Stazione dal 2018 ad oggi. Si tratterebbe di affidamenti diretti o in raggruppamento ad alcuni operatori che sarebbero peraltro coinvolti in indagini della magistratura.

FONTE: Cronache Tarantine

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Tullio Luccarelli

Cultura deriva dal verbo latino colere, "coltivare". Sono uno studente di filologia moderna presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Scrivere è la mia passione, raccontare è il mio dovere.

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