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Prima tenta una rapina, poi affranto chiama i carabinieri: “Arrestatemi, non ne posso più di questa vita”

Pubblicato il 13 Aprile, 2024

La microcriminalità nelle città italiane sta diventando una vera piaga sociale e ogni giorni si sentono giovani e adolescenti, poco più che bambini, mettere a segno odiosi crimini e reati come aggressioni, rapine e addirittura stupri. Impossibile dimenticare lo stupro di Palermo ai danni di una ragazza, i cui autori sono ragazzi poco più che maggiorenni.

Un altro reato messo a segno da un minorenne si è verificato a Reggio Emilia, dove un 16enne ha cercato di rapina un uomo al bancomat. Le cose per lui sono andate male e sono intervenuti i carabinieri. La cosa incredibile però è che a chiamare i militari non è stata la vittima, ma lo stesso rapinatore che si è autodenunciato.

La rapina finita male

Come riportato da Il Resto del Carlino, lunedì scorso fa un 16enne ha cercato di rapinare un uomo puntandogli contro una pistola finta ma priva del tappo rosso, quindi sembrava vera a tutti gli effetti.

“Non ti faccio nulla, ma dammi i soldi” – avrebbe detto il ragazzo alla vittima, che però ha reagito prontamente mettendolo spalle al muro. A quel punto è successo l’imprevedibile: il ragazzo ha chiamato i carabinieri e si è autodenunciato. “Arrestatemi, non ne posso più di questa vita” – avrebbe detto ai miliari, che lo hanno sorpreso con la pistola giocattolo, un coltello a serramanico di 18 centimetri e alcune dosi di droga tra cui crack, marijuana e pasticche di benzodiazepine. Ha inoltre confessato ai carabinieri che spacciava stupefacenti su Telegram.

Il giudice del Tribunale dei minori ha disposto per lui gli arresti domiciliari e il ragazzo può uscire solo per andare a scuola e ai servizi sociali. Per tutto il resto del tempo deve restare a casa e, se dovesse evadere dai domiciliari, rischia un aggravio della pena.

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