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Terremoti: installata a Ragusa la prima stazione sismo-accelerometrica in vista dell’Osservatorio Sismico Urbano in Italia

Pubblicato il 13 Dicembre, 2021

A seguito dell’incontro avvenuto il 6 dicembre scorso tra il sindaco, Peppe Cassi, gli assessori ai beni culturali, Clorinda Arezzo ed all’urbanistica, Giovanni Giuffrida ed il dott. Domenico Patanè (INGV), il prof. Ivo Caliò (Università di Catania) e l’ing. Giuseppe Occhipinti (CNR-IGAG), è stata installata e resa operativa al Comune di Ragusa la prima stazione sismo-accelerometrica della rete strumentale urbana (OSU) della città di Ragusa.

La stazione è stata sviluppata nell’ambito del progetto PON EWAS “an Early WArning System for cultural heritage” (sito web: www.ewas.eu), allo scopo di realizzare una rete di 40 stazioni (20 già operative) e il primo Osservatorio Sismico Urbano in Italia, nel centro storico della città di Catania (OSU-CT). Il progetto EWAS ha visto lo stesso dott. Domenico Patanè quale responsabile scientifico ed il prof. Ivo Caliò quale esperto per le attività di modellazione numerica degli edifici monumentali e loro calibrazione sulla base delle indagini di identificazione dinamica.

L’installazione del primo nodo della città di Ragusa rientra nel più ampio obiettivo di sviluppo delle Reti Sismiche Urbane della Sicilia orientale, una delle aree a maggior rischio sismico dell’Italia e con un’altissima concentrazione di edifici di notevole pregio e patrimonio dell’UNESCO, quale strumento di supporto a strategie di mitigazione del rischio sismico.

Il primo nodo della rete urbana è stato collocato nei locali a piano terra della sede centrale del Comune e dal giorno 11 dicembre scorso i segnali registrati dalla strumentazione sono visibili sul portale dedicato (www.ct.ingv.it/osuct ) nel menù “sismogrammi” con codice ORG01. La stazione è in grado di registrare con estrema precisione velocità ed accelerazioni determinate da eventi sismici anche distanti e di bassa intensità. La scelta della città di Ragusa, quale successivo test-site, ha un forte valore simbolico essendo stata tra quelle che hanno subito maggiori danni durante il più violento terremoto italiano (Terremoto della Val di Noto 9 e 11 gennaio 1693). L’installazione arriva quasi in sovrapposizione ad una data fondamentale per la sensibilizzazione del rischio sismico, 14 dicembre, in cui il Consiglio Nazionale degli Ingegneri promuove la Giornata nazionale della Prevenzione Sismica. A rendere ancor più chiara l’utilità di sistemi di monitoraggio e prevenzione dei terremoti è il lieve evento sismico verificatosi alle 20:54:26 di ML2.3 tra Ragusa e Modica. Le onde sismiche principali hanno raggiunto il Palazzo dell’Aquila alle 20:54:30, ora locale, impiegando poco più di quattro secondi dall’epicentro posto a circa 10 km di distanza. Risulta chiaro che in caso di un evento di intensità sismica severa anche alcuni secondi di preavviso possono determinare una significativa riduzione delle perdite.

Le opportunità date dalla presenza di una Rete Sismiche Urbana, con un numero adeguato di stazioni in un contesto ad alto rischio sismico, quale quello di Ragusa, sono innumerevoli. Il sistema può essere ulteriormente integrato al fine di monitorare lo stato di salute di strutture ed infrastrutture (Structural Health Monitoring, SHM), sperimentare un sistema automatico di allarme rapido on-site per i terremoti (Earthquake Early Warning, EEW) o valutare una scala urbana il danno strutturale in caso di terremoto attraverso la generazione automatica di mappe di scuotimento.

L’avvio di questa attività di monitoraggio rappresenta, tramite l’incontro del mondo della ricerca e quello amministrativo locale, un concreto passo verso sistemi moderni a supporto delle strategie di mitigazione del rischio sismico, tutela del patrimonio monumentale e salvaguardia della vita nelle nostre città.

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