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baiano

Terrore a scuola. Minaccia i compagni con un coltello e poi tenta di darsi fuoco

Pubblicato il 15 Ottobre, 2021

Sono giorni di terrore a scuola nel Salento. Non solo per i casi di Covid che hanno bloccato alcune classi dell’Istituto Comprensivo di Scuola Media a Maglie, ma anche per una vicenda alquanto inquietante che è avvenuta nei giorni scorsi. Un 12enne di origini brasiliane, infatti, ha prima minacciato i compagni con un coltello e poi ha tentato di darsi fuoco, prima di essere fermato da un professoressa. L’episodio è avvenuto intorno alle 10 di mercoledì 13 ottobre in una scuola del Sud Salento. L’episodio scatenante è stato il fatto che il ragazzino fosse stato cambiato di posto da una sua insegnante, fatto che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così, il ragazzino ha estratto un coltello da bistecca e lo ha puntato minacciosamente contro una compagna, probabilmente quella sospettata di essersi lamentata con la docente per la sua irrequietezza e che ha fatto optare l’insegnante per il cambio di posto in classe.

Terrore a scuola, follia di un minorenne. La Procura apre un’inchiesta

Il terrore a scuola è proseguito con il ragazzino che ha tirato fuori dallo zaino un accendino e una bottiglietta in plastica contenente solvente altamente infiammabile. Così, il 12enne ha iniziato a gettarsi addosso il liquido e a spargerlo per terra, schizzando anche alcuni compagni che intanto fuggivano tra le urla di paura. Provvidenziale è stato il sangue freddo e l’intervento dell’insegnante presente in aula e del personale scolastico che sono prontamente intervenuti, sottraendo al minore l’accendino ed evitando così che la situazione potesse degenerare. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Il ragazzino è stato trasportato dai sanitari del 118 in ospedale a Galatina dove è stato poi dimesso con una prognosi di cinque giorni. Il 12enne che ha creato il terrore a scuola ha una storia triste alle spalle e non è nuovo a tali gesti. Già in passato, infatti, avrebbe manifestato comportamenti autolesionistici, viene da un’infanzia difficilissima in cui è cresciuto nelle favelas brasiliane senza la madre e ha perso in tenera età e circostanze tragiche anche il papà e la nonna. In seguito è stato affidato agli zii in Italia che chiama amorevolmente mamma e papà. Sull’episodio la Procura per i minorenni di Lecce ha aperto un’inchiesta.

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