Cultura

Tony Canto nel primo “Dialogo contro il naufragio” dell’Arte

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È Tony Canto (autore, compositore, cantautore, produttore, arrangiatore e chitarrista messinese) il protagonista, insieme con Filippo Cutugno (pescatore), del primo episodio di “Dialogo contro il naufragio”, un progetto di serie ideato da VRAB pictures, connubio creativo e professionale di Giovanni La Fauci (artista, autore, scenografo, costumista, musicista) e Lucilla Mininno (autrice, regista, attrice).

Nello Stretto di Messina per raccontare l’impossibile “approdo” al pubblico

“Lo Stretto di Messina, con tutta la sua carica simbolica e suggestiva – spiegano gli autori – diventa location naturale del primo episodio della serie”.

Ispirata dalle “Lettere a Lucilio” di Seneca, la serie “Dialogo contro il naufragio” intende narrare, tramite brevi storie di finzione e con il linguaggio cinematografico, “vicende di Artisti che non riescono più ad approdare”. In compagnia di uomini “comuni”, “viaggiano o sono confinati in zone da cui non riescono a tornare, non ancora, non finché le condizioni non consentiranno loro di potersi fermare ed esibirsi davanti ad un pubblico”.

“L’attuale emergenza pandemica è pretesto e innesto della serie, anche se sono molte e più antiche le condizioni che ostacolano l’esistenza dell’Arte”.

Con Tony Canto “in scena”, nel progetto di VRAB pictures la “chiamata” agli artisti

Il progetto “Dialogo contro il naufragio” è portato avanti – sottolineano gli ideatori – con la collaborazione di Roberto Bonaventura (regista), Enzo Cimino (sound designer), Paolo Galletta (fotografo), Claudio La Rosa (produttore, musicista, tecnico del suono), Pier Luca Marzo (sociologo). E se il primo episodio vede protagonisti Tony Canto e Filippo Cutugno, altri episodi faranno seguito e saranno prossimamente pubblicati. “Gli episodi hanno tutti stesse motivazioni e trama, ma messa in scena e protagonisti differenti”.

“Raccontiamo il naufragio dell’arte, cominciato ben prima della pandemia”

Il primo episodio è stato messo online il 15 giugno, data dal forte peso simbolico perché proprio dal 15 giugno i teatri avrebbero potuto ripartire.“Mentre le Istituzioni cercano di sbrogliare l’ingarbugliata matassa del ritorno a quella che era la normalità – spiegano La Fauci e Minnino – nell’impossibilità di riprendere, oggi, la vita artistica, almeno così come l’abbiamo conosciuta fino alla fine del febbraio 2020, e consapevoli che il naufragio delle condizioni di vita dell’Arte è iniziato ben prima della pandemia, gli autori hanno aperto una chiamata agli Artisti che, come loro, desiderano poter raccontare la situazione dell’Arte dialogando direttamente con il loro interlocutore principale: il pubblico”.

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Redazione Messina

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