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Vicenda mostruosa e scioccante a Torino: padre abusa della figlia 13enne incinta in ospedale

Pubblicato il 26 Luglio, 2023

Una storia scioccante e abominevole arriva da Torino, dove un 35enne di origini filippine è stato arrestato in flagranza di reato mentre abusava sessualmente della figlia 13enne incinta ricoverata nell’ospedale Sant’Anna di Torino.

Le orribili violenze del padre sono state scoperte grazie alle telecamere di videosorveglianza nascoste in una stanza della struttura, che hanno consentito di arrestare l’uomo con l’accusa di abuso sessuale aggravato, attualmente recluso al carcere di Lorusso e Cutugno.

Abusa della figlia 13enne in carcere: la ricostruzione di una vicenda scioccante

Come raccontato da La Stampa, la ragazza si è presentata in ospedale ad inizio luglio in evidente stato avanzato di gravidanza. Era smarrita e impaurita e ha iniziato a chiedere informazioni sul parto, sugli esami da svolgere e sui cibi che poteva mangiare.

Quando poi le è stato chiesto del padre del bambino, ha raccontato di averlo conosciuto prima sui social, poi su una chat di incontri, cambiando continuamente versione e suscitando molti sospetti.

Anche la madre della ragazza non ha saputo fornire ulteriori dettagli sul padre e così dall’ospedale è partita una segnalazione al Palazzo di Giustizia che ha dato il via alle indagini.

Gli inquirenti, per raccogliere utili indizi, hanno deciso di piazzare una telecamera nascosta nella stanza dove era ricoverata la minorenne, alla quale facevano visita la mamma, i fratelli più piccoli e il padre, che è stato arrestato lo scorso 10 luglio in flagranza di reato.

Esami sul Dna

Gli inquirenti hanno provveduto a sequestrare i cellulari delle persone coinvolte e stanno eseguendo tutti gli accertamenti necessari per fare luce su questa torbida vicenda, nel tentativo di capire se la ragazza si è confidata con qualcuno e se il padre avesse già abusato della figlia precedentemente.

L’uomo è arrivato in Italia 10 anni fa ed è incensurato, mentre sono stati fatti anche dei test sul Dna per cercare di capire chi è effettivamente il padre del bambino che la 13enne porta in grembo. Da sottolineare che il padre del bambino, a meno che non sia coetaneo della ragazzina, è perseguibile per legge.

L’avvocato del padre ha commentato amaramente così: “È una vicenda molto delicata, che racchiude un’immensa sofferenza”.

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