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Tragedia per una donna incinta. Accusa un malore e chiama l’ambulanza, in Ospedale muoiono madre 30enne e neonata

Pubblicato il 10 Aprile, 2024

Dopo quelle registrate nei giorni e nelle settimane scorse, ancora una tragedia in Puglia. Una trentenne nigeriana, residente a Taranto, incinta ed alla 35esima settimana di gravidanza, durante la scorsa notte, è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dopo aver accusato forti dolori addominali. Nonostante un intervento chirurgico d’emergenza, eseguito durante la notte, immediatamente dopo il suo arrivo all’interno del nosocomio tarantino, la donna non ce l’ha fatta ed ha perso la vita. I medici, purtroppo, non sono riusciti nemmeno a salvare la piccola vita che portava in grembo. La 30enne era arrivata al pronto soccorso già in arresto cardiaco dopo l’intervento, d’urgenza e con codice rosso, presso l’abitazione della donna, dell’ambulanza del 118.

Tragedia al Santissima Annunziata, muoiono madre e neonata

Nonostante i tentativi di rianimazione da parte del personale medico dell’ospedale, effettuate secondo il protocollo ALS (Advanced life support), non c’è stata alcuna ripresa delle funzioni vitali e, come detto, sia la madre che il feto non sono sopravvissuti. Secondo la ricostruzione dell’ASL di Taranto, la 30enne non era cosciente all’arrivo dei soccorritori e ha subito un arresto cardiaco durante il trasporto in ospedale. I ginecologi hanno deciso di eseguire un cesareo d’urgenza per tentare di salvare il feto, ma la neonata è nata senza attività cardiaca e asistolica e non è stata possibile rianimarla. La donna non era seguita dall’Asl di Taranto e non è chiaro se la sua gravidanza fosse a rischio. La direzione generale dell’azienda sanitaria locale ha espresso profondo cordoglio per la tragedia che ha portato alla perdita della donna e del suo bambino. Il caso ha acceso i riflettori, ancora di più, sulla carenza di personale medico e infermieristico in Puglia, una regione con uno dei tassi di mortalità materna più alti d’Italia.

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