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Rapper picchia rivale, lo bullizza su Instagram, ma poi teme rappresaglie (VIDEO)

Pubblicato il 16 Giugno, 2022

Chiude la vicenda così. Col post che vedete e che ha pubblicato esclusivamente nelle storie sul suo profilo Instagram. Lo stesso dove è scoppiato il caso che sta facendo discutere.

Nella notte tra mercoledì e giovedì, varie pagine Instagram e canali Telegram hanno cominciato a diffondere alcune storie e la registrazione di una diretta provenienti dal profilo di Simba La Rue, trapper italo-tunisino classe 2002, di stanza tra Lecco e Milano, molto seguito (il suo ultimo EP, Crimi, è uscito il 17 maggio per Warner) e già oggetto di un Daspo dai locali di Milano per aver lanciato sassi nella discoteca Old Fashion.

Nei video in questione appare un altro giovanissimo trapper di Padova, Touché, anche lui di origine maghrebina: è seduto sul sedile posteriore di una macchina, è evidentemente molto spaventato e ha il naso sanguinante.

Eccone uno di quelli diffusi.

Varie persone, mai inquadrate, bullizzano e umiliano Touché e lo colpiscono più volte con forza, sembrerebbe per costringerlo a “confessare” le sue colpe. Nello specifico, si sente una voce fuori campo che dice più volte “Dov’è la tua sicurezza? Uomo di merda”.

Il riferimento dovrebbe essere a un presunto dissing, Pull Up, che a gennaio Touché avrebbe indirizzato a Simba La Rue, e che nell’immediato aveva già provocato una rissa con lancio di bottiglie che aveva coinvolto gli amici dei due rapper.

Stavolta, però, non sembra trattarsi di una faida tra due gruppi, ma di un vero e proprio tentativo di sequestro di persona: in base al racconto fatto sempre sui social dai suoi amici, Touché, di passaggio a Milano, sarebbe stato circondato da una decina di persone, tra cui Simba La Rue, e costretto a salire su un’auto per poi essere picchiato.

La vicenda è ancora in evoluzione. Simba La Rue, probabilmente per il timore di rappresaglie e di problemi seri con la giustizia, ha reagito col post che vi abbiamo mostrato.

Dal canto loro gli amici di Touché hanno postato numerose storie in cui sembrerebbero intenti a guidare verso Milano, con affermazioni molto poco rassicuranti come “Ti sei messo in un bel guaio, figlio di puttana, domani io vado in carcere” o “Voi pensate di averla chiusa così, la storia? Per me è iniziata ora, figli di troia, fosse l’ultima cosa che faccio”.

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