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Treviso, il coro choc degli studenti verso l’autista donna del bus: “Stupro, stupro”

Pubblicato il 1 Marzo, 2024

Un coro scioccante e vergognoso, che inneggiava allo stupro nei confronti di un’autista donna, si è sollevata su un bus ed è stato intonato da una trentina di studenti, quasi tutti minorenni. L’episodio risale ad una ventina di giorni fa e non è stato derubricato come semplice bravata, dal momento che stanno indagando gli agenti della Polizia Locale di Treviso.

Gli accertamenti

Sul mezzo si trovava anche una pattuglia della municipale, che ha fatto immediatamente scattare le indagini. L’autobus della Mom, società di trasporto pubblico della Marca trevigiana, stava percorrendo la tratta tra Conegliano e Pieve di Soligo, quando sono partiti i beceri cori, come riportato dal Corriere del Veneto.

Purtroppo non è la prima volta che, a bordo delle corriere del servizio pubblico, si verificano episodi di bullismo o violenze verbali. Un episodio che ha scioccato Giacomo Colladon, presidente della società, che ha informato dell’accaduto il Questore e il Prefetto di Treviso per poi aggiungere: “Il personale della società fa il possibile perché sia garantito l’ordine pubblico e la tranquillità per i passeggeri, e le forze dell’ordine sono spesso presenti”, per poi aggiungere con amarezza che “un episodio così preoccupante non era mai accaduto”.

“Dove sono le famiglie?”

Colladon ha puntato il dito contro le famiglie, infatti ha detto che quanto accaduto è attribuibile “in larghissima misura a genitori che non fanno più i genitori…Siamo di fronte a famiglie assenti che non insegnano il rispetto per il prossimo, quando il prossimo è anche il conducente dell’autobus sul quale stai viaggiando o il controllore che ti chiede di esibire il biglietto”.

Ha poi concluso mestamente: “Non possiamo fare molto contro comportamenti di questo genere o altri, frequenti, di aggressioni a nostri dipendenti. Potremmo provare a rifiutare il rinnovo degli abbonamenti per un certo periodo ma questo comporterebbe conseguenze per noi sul piano legale. Provvedimenti di limitazione o di allontanamento, sul modello dei ‘Daspo’ possono essere assunti solo dalle forze dell’ordine”.

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